“La vicenda Whirpool ripropone con drammatica urgenza un tema sul quale più volte in questi mesi, anche in riferimento al futuro degli stabilimenti campani di Finmeccanica, abbiamo cercato di creare in Campania un fronte comune capace di parlare al Governo in maniera univoca, autorevole e costruttiva. Se è vero, infatti, che da parte del Governo è necessario uno sforzo ulteriore tocca in primis a noi, alla classe dirigente e politica del Mezzogiorno, il compito di assumerci le nostre responsabilità per mettere insieme ogni sforzo possibile al fine di difendere al meglio gli interessi vitali dei nostri territori e rappresentarne al meglio le istanze a Roma, a prescindere dall’appartenenza dei singoli ai vari schieramenti politici” Lo scrive su Facebook la deputata del Partito Democratico, Valeria Valente.
“Per Finmeccanica – ricorda Valente – ci son voluti parecchi mesi prima che la Regione Campania attivasse un tavolo. Non è pensabile che con le mille emergenze che attraversano ogni giorno la nostra regione si impieghi tutto questo tempo per provare a dare risposte. E, d’altro canto, se su molte questioni l’Esecutivo procede spedito e col piede sull’acceleratore vorremmo vedere la stessa determinazione e lo stesso coraggio anche qui, sulle politiche per il Sud e in particolare per quelle industriali, dove registriamo, purtroppo, ancora troppe timidezze e disparità di prospettive strategiche incomprensibili”.
“Prendiamo ad esempio, da ultimo, la cessione qualche giorno fa di Alenia Capodichino ad Atitech. Il punto qui – spiega Valente – è dire in maniera chiara che il problema non è solo e non tanto che Finmeccanica ha deciso di cedere un ramo d’azienda quanto il fatto che quando si tratta di Napoli, Sud e Campania nella maggior parte dei casi la prima opzione è sempre quella di chiudere o cedere mentre altrove si valutano spesso e prioritariamente, senza particolari urgenze, altre e diverse soluzioni. E’ il caso dello stabilimento Alenia di corso Marche a Torino. Pur avendo qui Finmeccanica un sito praticamente vuoto, non solo non lo si cede o chiude ma lo si tiene in vita senza affrettarsi a valutare progetti di riutilizzo e riconversione. Ecco perché è necessario che la classe dirigente e politica campana nel suo complesso, al di là dei singoli schieramenti politici, sappia mostrarsi unita e compatta quando si tratta di difendere interessi vitali per il proprio territorio. Solo così potremo incalzare il Governo affinché le sue scelte vadano nella direzione più giusta e più utile”.
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