La situazione si stava involvendo e dovevamo dare una scossa. Non si possono mandare via 22 calciatori e allora ci si separa dal tecnico. Ho chiesto a Cinelli e Landaida se avevano la mia serenità, ho stima in loro. Volevo vedere carica ed entusiasmo da parte loro.
Potevamo affidare la situazione ad una persona esperta, ma negli ultimi anni molte società stanno propendendo per le soluzioni interne. La stessa Juve Stabia ha messo il responsabile del settore giovanile alla guida tecnica ed oggi è una delle squadre più in forma del campionato. Poi ci sono casi come il Milan o il Lecce. Abbiamo chiesto il parere di Di Somma, lui ha risposto che era la soluzione migliore.
A Brini abbiamo confermato rispetto e stima per il lavoro che ha fatto. La sua esperienza e il suo spessore ci hanno aiutati a crescere, me compreso. Non è rimasto con noi 16 mesi solo per caso. Ora puntiamo su chi ha fatto brillare i propri occhi quando ha avuto la notizia della propria investitura. Ai ragazzi ho detto che, se non fossero stati davvero convinti di continuare questa avventura, poteva dirlo agli allenatori. Sarebbero andati a casa ma avrei garantito loro lo stipendio in ogni caso. Se tutti avessero deciso in questo modo, avrei schierato senza problemi la Berretti.
Bisogna lavorare con amore e non solo per il dovere di farlo. La colpa è di tutti e non solo di Brini. Ma avevamo perso pragmatismo, denunciando scarsa personalità nel momento topico del campionato. Brini è stato sempre molto attento, onesto e coerente. Ma mi ha preoccupato la gestione di certi problemi. Sapevamo a gennaio che De Falco e Doninelli sarebbero rientrati in breve tempo e non è accaduto. La squadra viaggiava col vento in poppa, vincevamo tanto.
Il mercato? Sulla base delle indicazioni del tecnico ci siamo mossi, lui ci riferiva sempre cosa gli serviva e dove. Potevamo prendere Papini, ma volevamo trattare con la famiglia Tesoro. Ci dissero che avrebbero risolto il problema, ma poi non se ne è fatto più nulla e il calciatore è rimasto lì. Poi abbiamo trattato con Santopadre e Nicco. Abbiamo trattato una decina di calciatori di gran livello. Non è stato possibile portarli qui, quindi abbiamo pensato di aspettare.
Siamo stati falcidiati dagli infortuni ma fortunatamente adesso sono tutti arruolabili. D’Agostino? Non è una questione di condizione, se uno non la conseguisse in tutti questi mesi non sarebbe più un calciatore. Credo che in questa fase di difficoltà della squadra abbia avuto un certa involuzione. Ma di certo non ha creato lui tutti i problemi. Come preparatore atletico ci sarà Addona, che Landaida e Cinelli conoscono bene, su chi già c’è il giudizio è sospeso. L’idea che Brini potesse non essere più l’allenatore giusto, è stato oggetto di una lunga riflessione.
Dopo Lecce pensavo ancora che la situazione potesse essere gestita bene. Cinelli e Landaida amano il Benevento, non avremmo trovato altrove persone così. Non abbiamo discusso di soldi, hanno accettato per amore, consapevoli di rischiare con noi tutti insieme. Miglior inizio non poteva esserci. Non credo comunque che ci fosse scollamento tra Brini e la squadra. Ma quando si perde non ritengo che si possano condurre le cose nello stesso modo di quando di vince ma sia chiaro, lui in questo è sempre stato coerente, non ha mai cambiato atteggiamento.
Ma quando una teoria fallisce, si sceglie giocoforza uno che ha una teoria diversa. Non voglio andare in B? Chi lo scrive dovrebbe spiegare il perché dopo tutto quello che ho speso in questi anni. Qualcuno dice che mi sono venduto la partita di Salerno. Lotito con uno come me avrebbe dovuto vendersi l’Olimpico per fare questo. Non sono così imbecille da spendere tanto e vendermi per molto meno. Se qualcuno non remerà contro, questo campionato lo vinceremo. In Federazione abbiamo chiesto la deroga per Cinelli primo allenatore e Landaida come vice. Il blasone del Benevento è iniziato da quando sono arrivato io, prima non penso fosse così chiaro. Non mi sono mai intromesso in questioni di campo, ho sempre rispettato il ruolo degli allenatori, diversamente avrei fatto solo brutte figure”.
Un Signore…il Presidente del Benevento…….in bocca al lupo….x i suoi sacrifici…..e non e’ poco di questi tempi…..i tifosi facciano i tifosi….comandassero a casa loro…….e si credono eternamente sempre loro il mandare avanti una squadra…..ma a mettere mano al portafoglio e’ sempre il Presidente……..AUGURI A LEI…..PRESIDENTE…..DA SALERNO