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“Ferma la Banca”: da Salerno parte la mobilitazione degli Agenti Immobiliari

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“Ferma la Banca”. Questo il nome scelto per la mobilitazione che si è svolta oggi a Salerno da parte degli Agenti Immobiliari che hanno contestato duramente con un presidio in Piazza Portanova e poi con una conferenza alla Camera di Commercio, quella norma che prevede di aprire l’intermediazione immobiliare anche agli Istituti di Credito. Federazioni ed Agenti che aderiscono alle associazioni di Confcommercio, hanno poi incassato anche il sostegno dei notai salernitani. Difendono il loro lavoro, difendono, precisano, anche i clienti. Questi i motivi della protesta per spiegare ai cittadini le loro motivazioni. La mobilitazione contro l’ingresso dei bancari nelle intermediazioni immobiliari parte da Salerno: “Siamo in piazza per i nostri diritti – dicono gli Agenti – con il nostro lavoro che viene calpestato da un’entità così grande. Noi siamo una categoria che mira a tutelare le parti ma quando c’è un potere così forte che cerca di metterci alla porta è logico che ci difendiamo”.

La solidarietà dal Consiglio notarile di Salerno agli agenti immobiliari. “Liberalizzare sì, confondere no”

“Gli agenti immobiliari denunciano i riflessi distorsivi in termini di concorrenza ed i danni per i cittadini conseguenti all’ingresso delle banche nel settore dell’intermediazione immobiliare. Alla concentrazione del mercato immobiliare nelle mani di pochi operatori conseguirebbe il rischio dell’espulsione dal mercato di almeno 35.000 piccole imprese del settore immobiliare e di un numero imprecisato di lavoratori nell’indotto. In nome delle “liberalizzazioni”. Le vere liberalizzazioni semplificano la vita ai cittadini ed eliminano le inefficienze del sistema, determinando risparmi, e non fanno confusione.

Si tratta di un altro aspetto del DDL all’esame del Parlamento che attribuisce agli avvocati la possibilità di stipulare una percentuale rilevante di transazioni immobiliari, e consente a soci di capitale (non avvocati, né professionisti) di partecipare a società tra avvocati: alla fine, attribuisce ai soci di capitale le transazioni immobiliari. Non si prevede la necessità di una preparazione né di controlli equivalenti a quelli previsti per i notai, e si lasciano all’iniziativa delle parti le verifiche ipotecarie, catastali, di regolarità urbanistica, etc. Non si tiene il alcun conto che il sistema Italia (anzi, il sistema del Notariato latino, diffuso in tutto il mondo) è fatto per proteggere, tutelare e garantire la proprietà privata immobiliare, e che i controlli servono alla certezza di una circolazione immobiliare garantita. Le fasce più deboli dei cittadini saranno esposte ad abusi e frodi. In sintesi, la riforma non garantisce né il cittadino, né la collettività. Chi pagherà?”

 

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