Dopo un lungo silenzio Alberto Di Lorenzo, il tecnico comunale che con l’ex sindaco Vincenzo De Luca è stato condannato per l’ormai famoso incarico di project manager per il termovalorizzatore di Salerno in una lunga intervista concessa a
Il Mattino, oggi in edicola, racconta la sua verità. Di Lorenzo, nell’intervista a Carla Errico ricorda di aver sempre ricopoerto incarichi di natura apicale, anche in altri progetti sovrapponibili a quello del termovalorizzatore. Di Lorenzo cita l’esempio del fotovoltaico a Monte di Eboli un progetto da 100 milioni di euro e nel quale era coordinatore. “De luca ha ragione quando dice che siamo stati condannati per un reato linguistico” rimarca Di Lorenzo che aggiunge: “L’ incarico è identico. Ed è lo stesso pubblico ministero a sostenere che nel caso del fotovoltaico l’incarico è fatto bene. Se fossi stato coordinatore anche per il termovalorizzatore non sarebbe successo nulla»
Sul perchè fu scelto il nome project manager Di Lorenzo aggiunge: «A Salerno siamo stati precursorie innovatori sulla gestione delle opere pubbliche. E il project manager è una figura fondamentale per evitare sprechi. Certo, va normata. Ma la sua attività di monitoraggio sull’intera filiera dell’opera è indispensabile». Di Lorenzo nell’intervista si dice dispiaciuto per quanto accaduto: “Non avrei mai voluto influire in questo modo sul percorso politico di De Luca”. Il ruolo dell’ex sindaco si è limitato ai 4, 5 minuti impiegati per firmare l’ordinanza. La scelta l’abbiamo fatta noi tecnici. Il Rup ha chiesto, motivandola,la nomina del project manager. E De Luca ha firmato in quanto commissario per l’emergenza rifiuti”