Nel corso di una conferenza stampa l’Amministratore Delegato Giuseppe Di Martino ha illustrato anche alcuni numeri che dimostrano le potenzialità del brand salernitano: al momento la produzione è di 8.700 quintali di pasta per 8 milioni di piatti al giorno con la pasta che contiene il 13% di proteine, aspetto che consente di garantire una buona tenuta in cottura. Sono circa 80 i formati disponibili, arricchiti dall’inserimento di altri prodotti della Dieta Mediterranea che rappresentano un buon assortimento mentre mezzo chilo di pasta costerà tra i 70 ed i 90 centesimi di euro. Gli otto formati speciali saranno venduti invece a circa 1 euro e 10 centesimi. Ma la produzione Amato non si ferma solo alla pasta con la produzione di farina, olio, pelati, sughi pronti e colatura di alici.
Tra i prossimi ed importanti passi annunciati per il rilancio della Pasta Antonio Amato c’è anche quello che riguarda l’attivazione di un mulino, investimenti in tecnologia e la realizzazione del centro di ricerche e sviluppo di tutto il gruppo proprio a Salerno. Proprio il mulino, di circa 8mila quintali, porterà in dote almeno 15 nuove assunzioni che saranno attinti nel bacino degli ex operai Amato che si aggiungeranno agli attuali 32 che al lavoro all’interno del Pastificio nella Zona Industriale di Salerno.
“La pasta – secondo il brand manager Alessia Passatordi – è l’alimento ideale per raccontare la storia di un territorio e per questo Antonio Amato si candida come Ambasciatore di Salerno e delle due Costiere che la abbracciano”. Un marchio di pasta, dunque, che ha radici nel territorio ma che punta ad arrivare sulle tavole del più ampio numero di consumatori nel mondo. Una strategia di comunicazione centrata sullo storytelling che verrà declinata sul web, valorizzando l’esperienza di acquisto dei consumatori attraverso il racconto di luoghi, sapori e profumi del territorio. Il dialogo diretto consentirà di comprendere meglio i gusti, concepire promozioni mirate e di valore, e trasferire al nostro consumatore il concetto di value for money. Antonio Amato di Salerno sarà presente a Tuttofood – Milano, 3/6 maggio 2015 – PAD 1 B21 – A28
Abbassate pure i prezzi così i salernitani potranno di nuovo acquistarla. Per quanto mi riguarda compro sempre i prodotti della centrale del latte.
Per i formati normali il costo si aggira sui 60 ai 70 centesimi e per i formati speciali da 1 euro e 10 a un 1euro e 20, a questo punto meglio prendere la rummo e la garofalo, decisamente migliori, e poi che la pasta sia di salerno che ci frega, facciamo meno i provinciali e guardiamo più il gioco della qualità-prezzo favorevole a noi consumatori, abbassa i prezzi senor di martino che sei già partito col piede sbagliato.
Onestamente questo Brand è orribile