«Le prossime elezioni regionali – si legge nella lettera aperta – rappresentano un momento decisivo per tutti i cittadini campani. Noi amministratori e dirigenti locali del Partito Democratico lo sappiamo bene ed è per questo che abbiamo deciso di mettere in campo tutte le nostre energie e il nostro impegno per far vincere questa battaglia a Vincenzo De Luca, l’unica persona per noi capace di cambiare le cose. Rispetto a questo nostro entusiasmo, però, si è verificato un FATTO GRAVISSIMO nell’ambito della direzione regionale campana del Partito Democratico. Al momento dell’approvazione delle liste per le regionali 2015 il segretario, Assunta Tartaglione, ha dichiarato che “per una questione di opportunità politica” il nostro candidato Franco Alfieri potrebbe non essere inserito nella lista PD della provincia di Salerno, una lista che è stata approvata dal direttivo provinciale il 20 aprile scorso all’UNANIMITÀ. E’ stato altresì sottolineato che la candidatura di Alfieri è in linea con tutti i parametri democratici del partito nonché con il suo codice etico.
Tutto ciò appare a tutti noi che abbiamo riposto in lui la nostra fiducia e la speranza di un cambio di passo per la provincia di Salerno, una ASSURDA INGIUSTIZIA. SENZA VERGOGNA ORMAI I TERRITORI VENGONO AMMUTOLITI, logiche interne di partito impongono scelte che non danno voce alla volontà degli elettori, alle storie di successi amministrativi riconosciuti e apprezzati. Un partito decide, AL DI FUORI DELLE REGOLE CHE IL PARTITO STESSO SI È DATO, DI ZITTIRE UN TERRITORIO. Nel ricordare alla Tartaglione che l’art. 3 dello statuto del PD recita “Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali”, INTENDIAMO DENUNCIARE QUESTA SITUAZIONE ABERRANTE.
Vogliamo anche chiarire, a chi non lo conosce, che Franco Alfieri È UNA PERSONA PERBENE. E’ da sempre definito il POLITICO DEL FARE, che con la sua concretezza, il suo impegno, la sua determinazione, trascorre da 30 anni le sue giornate ad ascoltare la gente, a capire i problemi, a cercare di risolverli, a ideare e attivare percorsi virtuosi e politiche di sviluppo per il territorio. La verità su Franco Alfieri è quella raccontata dalle pagine dei tanti rendiconti sulla sua azione di governo che, con grande semplicità e trasparenza, al termine dei suoi incarichi come amministratore, come sindaco, come assessore, ha l’abitudine di presentare ai cittadini. Invitiamo il segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione, a sfogliare questi documenti che parlano dello straordinario lavoro che Franco Alfieri ha fatto per il territorio provinciale e sottolineiamo che il Pd deve essere orgoglioso di averlo tra i propri dirigenti.
Le ricordiamo poi che la gente – nonostante LE INFAMIE E LE OFFESE VIOLENTE che molti organi di stampa IN MANIERA INIQUA E INGIUSTA rivolgono a Franco Alfieri, realizzando PROCESSI SUI GIORNALI prima che nelle aule di tribunale – da 30 anni gli rinnova il proprio CONSENSO CONVINTO e MASSICCIO, semplicemente perché tutti toccano con mano i RISULTATI POSITIVI del suo lavoro PER LA COLLETTIVITA’. Ma dovreste saperlo bene perché, in quanto uomo del Pd, ha sempre difeso il suo partito ed ha contribuito in maniera sostanziale al consenso del Pd stesso sul territorio provinciale.
CHIEDIAMO, DUNQUE, ALLA SEGRETERIA REGIONALE DEL PD, NEL PIENO RISPETTO DELLA DIGNITA’ PERSONALE E POLITICA E SOPRATTUTTO DEL TERRITORIO CHE LO HA INDICATO COME ESPRESSIONE RAPPRESENTATIVA DELLA PROVINCIA DI SALERNO, DI CANDIDARE FRANCO ALFIERI ALLE PROSSIME REGIONALI PERCHÉ, SENZA DI LUI, IN QUESTA TORNATA ELETTORALE COSÌ IMPORTANTE PER IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI, CI SENTIAMO MUTILATI, DEMOTIVATI ED OFFESI».
Se a Renzi è rimasta quel pó di dignitá a cui ha fatto richiamo, affinchè il parlamento votasse la legge elettorale italicum, in nome del popolo italiano che rappresenta come presidente del consiglio, dovrebbe iniziare a fare un po di pulizia nel proprio partito e cacciare tutti gli indagati e condannati che lo compongono.
Diciamo che sono le elezioni della vergogna, anzichè regionali.
Si è definito rottamatore, bene rottamasse chi è ormai sulla scena da oltre 30 anni e ha creato delle grandi aderenze clientelari e interessi sul territorio, con retroscena oscuri.
La disaffezione e astensionismo nei confronti della politica aumenteranno sempre di piu, la fiducia nelle istituzioni verra meno totalmente se questi sono i rappresentanti.
Mi chiedo come si possa parlare di dignita, questi signori da destra a sinistra la dignita l hanno tradita e persa da anni.
Sinceramente, viene proprio la voglia di non andare a votare………..
ma chi se ne frega: la verità è che un azzeccagarbugli resta tale e vergogna per chi avalla questi comportamenti indecenti!
Per chi l’avesse dimenticato Alfieri è sotto processo per corruzione nell’ambito dell’inchiesta “Due Torri” per fatti risalenti a quando era assessore ai lavori pubblici alla Provincia di Salerno,inoltre la storia della sua decadenza da sindaco di Agropoli è un’altra furbata degna degli azzeccagarbugli della miglior specie………..siamo proprio sicuri cari amici del PD che questo è il miglior personale politico che possa offrire il territorio salernitano?Attenzione come già detto tutta questa scarsa attenzione all “questione morale” fà allontanare sempre di più le i cittadini dalla partecipazione alle elezioni aumentando a dismisura l’astensionismo e quindi minando alle basi la nostra già debole democrazia…..
Sembra che Guerini abbia già minacciato di dimettersi se Renzi dovesse prendere in seria considerazione il PD provinciale Salernitano.
Meglio commissariare o espellere questi pretestuosi e funambolici simpaticoni (già noti al Nazareno per la rapidità di come cambiano opinione allo schiocco di dita di De Luca) anzichè giocarsi futura credibilità con vertici nazionali, gli alleati di governo ma, soprattutto con l’elettorato.
Ne vedremo delle belle!
X SA, Guerini doveva dimettersi gia con la candidatura di De Luca alle primarie.
Agli appartenenti al PD salernitano vorrei riproporre ciò che Enrico Berlinguer nel 1981 definì la “questione morale”.
Che cosa intendeva dire il leader del Pci parlando di questione morale? E il suo pensiero di trent’anni fa è ancora attuale? BERLINGUER CHIARÌ SUBITO che la questione morale non riguardava i tanti casi di disonestà e illegalità anche allora commessi nei partiti, nel mondo delle imprese e nella classe dirigente considerata nel suo complesso. Quei casi ci sono sempre stati in Italia e in tutti i paesi del mondo. Sono reati deprecabili, accadono in tutte le epoche e in tutti i regimi, debbono essere denunciati e perseguiti, ma non è questa la questione morale cui si riferì Berlinguer. Lui la definiva invece «l’occupazione delle istituzioni da parte dei partiti».
I partiti, compreso lo stesso Pci a livello locale ma tutti gli altri anche a livello nazionale, stavano deformando la democrazia italiana. Le istituzioni sono – dovrebbero essere – depositarie dell’interesse generale dello Stato, mentre i partiti sostengono ciascuno la propria visione del bene comune e su quella base chiedono il consenso dei cittadini. I partiti cioè debbono essere strumenti di comunicazione tra il popolo degli elettori e le istituzioni, dunque tra la società, i ceti sociali e le categorie professionali che la compongono, i loro legittimi interessi dei quali reclamano la tutela, e le istituzioni che rappresentano lo Stato e la comunità nel suo insieme. La società esprime interessi del presente, le istituzioni debbono avere invece una visione più lunga che guarda anche al futuro dei figli e dei nipoti.
Questa è la differenza che richiede una mediazione costante tra presente e futuro, garantita dall’autonomia delle istituzioni. Se i partiti le occupano questo equilibrio si rompe, la democrazia si deforma e il populismo invade lo Stato. «È dunque necessario – disse Berlinguer in quell’intervista – difendere le istituzioni dalla partitocrazia che le ha invase».
La questione morale è questa, non è ancora stata risolta, non è alle nostre spalle ma dinanzi a noi.
Che pena questo partito cosiddetto “democratico”!
che l’escamotage messo in atto da Alfieri è la risposta ad una cervellotica legge regionale approvata dalla giunta Caldoro che costringe i sindaci a dimettersi per potersi candidare alle Regionali. Ma vi rendete conto che questo significa commissariare il Comune e indire nuove elezioni. Ma prima di scrivere, ragionate!
Rita ti vogliamo consulente personale di Renzi, con il tuo acume e la tua indubbia capacità politica saresti molto utile e indispensabile al popolo italiano.
ORMAI IL PD E’ LA NUOVA FORZA ITALIA, NON SOLO PER GLI IMPUTATI E CONDANNATI CHE LO COMPONGONO E CHE GESTISCONO PACCHI DI VOTI PERSONALI, MA ANCHE PER LE POLITICHE NEO LIBERISTE E IMPOPOLARI DA SEMPRE PATRIMONIO DELLA DESTRA. W I 5 STELLE!