Erano presenti il direttore della federazione regionale Simone Ciampoli, i presidenti delle federazioni provinciali Tommaso De Simone (Caserta), Emanuele Guardascione (Napoli) e Vittorio Sangiorgio (Salerno), e i direttori provinciali Giuseppe Brillante (Benevento), Giulio Federici (Caserta), Salvatore Loffreda (Avellino-Salerno). “Il settore agricolo e agroalimentare – spiega Masiello – ha fronteggiato la crisi meglio di ogni altro, innovando e scommettendo su se stesso. Ha mantenuto e creato posti di lavoro, grazie anche alla multifunzionalità, che incrocia turismo, servizi, tutela dell’ambiente, reti sociali. Coldiretti Campania chiede alla politica di tenere il passo di questo cambiamento, rimuovendo gli ostacoli e aprendosi al confronto nelle fasi di programmazione della spesa. In particolare, la Regione Campania può determinare processi incisivi nello sviluppo e nella crescita di economia e società, grazie alla nuova agenda 2014-2020, che solo nel PSR prevede investimenti per 1,8 miliardi di euro. Su questo Coldiretti Campania ribadisce la necessità di qualità della spesa e tempi certi”.
Coldiretti Campania indica dieci priorità per sostenere un nuovo modello di agricoltura nella nostra regione: 1) una pubblica amministrazione al servizio del cittadino e delle imprese; 2) un nuovo quadro strategico per un nuovo modello di agricoltura; 3) una rinnovata azione legislativa; 4) una filiera campana più corta, riconoscibile e certificata; 5) una rete di infrastrutture moderna per accompagnare le imprese sui mercati; 6) più giovani e più cooperazione nella filiera agroalimentare; 7) più servizi per il benessere delle popolazioni rurali; 8) più conoscenza, più ricerca, più innovazione nelle filiere; 9) una migliore governance per lo sviluppo del territorio; 10) più valore alla rappresentanza di settore.
COLDIRETTI CAMPANIA – I NUMERI
- 30.000 imprese associate
- 60.000 fascicoli aziendali
- 1 Federazione Regionale
- 5 Federazioni Provinciali
- 60 Uffici di zona
- 250 Sezioni
I NUMERI DELL’AGRICOLTURA IN CAMPANIA
- 11 Denominazioni di origine protetta (DOP), tra cui la Mozzarella di Bufala Campana, il pomodoro San Marzano, il pomodorino del Piennolo del Vesuvio, il Provolone del Monaco, il Fico bianco del Cilento e 5 oli extravergini d’oliva.
- 8 Indicazioni Geografiche Protette (IGP) tra cui la Mela Annurca Campana, il Limone di Sorrento, il carciofo di Paestum e la Castagna di Montella
- 15 vini a denominazione di origine controllata (DOC) a cui si aggiungono 4 docg e 10 vini ad Indicazione Geografica tipica
- 429 prodotti tradizionali (PAT)
- 590 mila ettari è la superficie agricola utilizzata in Campania
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