Il passaggio sul filo del rasoio di UDC, da Caldoro a De Luca, è un problema che riguarda l’assetto politico dell’area del Centro. Parlare di accordo De Mita – De Luca è davvero riduttivo. Il Centro, a livello nazionale, appoggia il governo Renzi. In Campania si è cercato a lungo, nei mesi scorsi, un accordo tra PD e Centro. Il PD si è sempre detto aperto a questo accordo, nella logica di avere un’ampia coalizione di centro sinistra, a sostegno della candidatura a governatore di chi avesse vinto le primarie. Alla fine – continua – il Centro in Campania esplode anche per divergenze profonde, da noi indotte, sullo stile di governo, sulla valutazione critica di questi cinque anni e sulla necessità di un rinnovamento profondo. E tutto questo avviene nell’ambito di un processo nazionale, che coinvolge anche altre regioni d’Italia, di separazione dell’UDC da NCD. Non esisteva un solo motivo per il quale, dopo aver per tanto tempo cercato un accordo con il Centro, De Luca dicesse no al sostegno di UDC.
Dunque: nessun accordo di potere, nessuna logica di politica politicante, nessun ‘impegno’ per il futuro, se non quello di un lavoro duro e comune a favore della Campania. Abbiamo alle spalle con l’Onorevole De Mita anni di polemiche politiche nette ed, in qualche caso, di ironie graffianti. Siamo stati collocati su schieramenti diversi. Ci siamo combattuti con rispetto, mentre alcuni di quelli che oggi si stupiscono, facevano tranquillamente accordi. Oggi ci accomuna soltanto la volontà di affrontare, con rigore ed in maniera risolutiva, i problemi giganteschi della Campania. In ogni caso, alla guida è De Luca, non altri, con i suoi principi e con il suo stile di governo. Per il resto – conclude Vincenzo De Luca – premesso che le liste sono assolutamente rispettabili, e sono ricche di personalità simbolo delle battaglie di legalità, poiché il più interessato alla trasparenza sono io, da oggi in poi niente mezze parole. Chiunque abbia qualcosa da rilevare in ogni lista, nessuna esclusa, faccia nomi e cognomi, citi i fatti, e poi vada alla Procura della Repubblica”.