Domenica 10 maggio è stata inaugurata a S. Maria di Castellabate una mostra antologica di pittura che racconta in tre secoli la storia della Torre dei Baroni Perrotti. Alla presenza di autorità , storici dell’arte ed amanti del bello si è inaugurata la rassegna che propone fra antiche foto ed opere d’arte di importanti nomi della pittura un excursus di immagini di grande rilevanza stoico artistico. Il soggetto è la Torre dalla imponente mole che prospetta da cinque secoli sull’azzurro orizzonte del “mare nostrum”. Quando il vento soffia e le onde si infrangono sulla scogliera meglio si staglia la possente torre che scruta il mare, dall’ uomo eretta per controllare chi da altre sponde nei secoli passati portò saccheggi e distruzione.
Oggi questa torre simbolo di un’epoca cruenta per le nostre coste, rappresenta un’ emblema monumentale nel contesto storico urbano di rilevante interesse paesistico, assumendo una connotazione di qualificato “paesaggio culturale”. Cosi la torre nella sua superba veste architettonica è diventata una memoria storica della famiglia e del luogo, assurgendosi nel tempo a simbolo monumentale del territorio costiero di Castellabate. La Torre di proprietà della nobile famiglia dei Baroni Perrotti è l’unica in tutta la costa della Campania ad essere abitata e dallo stesso casato negli ultimi due secoli. Da sempre la vetusta fortificazione ha rappresentato fascino e richiamo per i viandanti che la hanno immortalata in citazioni e immagini artistiche. Da questo nasce oggi una mostra di rappresentazioni pittoriche, denominata “Dentro la Torre… Immagini nel tempo”, voluta dall’Associazione Culturale Tommaso Perrotti e coordinata da Giulia Mistretta Perrotti, a cui si aggiunge il patrocinio morale dell’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania presieduta dall’architetto Luigi Maglio.
Nella stessa si traccia un viaggio nel tempo con rappresentazioni artistiche che attraversano due secoli, evidenziando non solo le mutevoli immagini visive ma l’ospitalità di una famiglia che ancora oggi continua nel palazzo sovrastato dalla torre, con una rinomata struttura di ospitalità turistica. La mostra vuole essere una ritrovata memoria, ma anche un omaggio ai tanti artisti che la hanno impressa con ogni tecnica su tela e su carta, diventando il simbolo paesaggistico del luogo. La mostra apre con un disegno emblematico realizzato da Artur Jonh Strutt, giovane pittore inglese, che percorrendo a Piedi il Regno di Napoli da Gaeta a Palermo, il 15 maggio del 1838, fu ospite del Barone Perrotti, ed in quell’occasione l’artista straniero disegnò lo storico maniero nel contesto paesaggistico del primo ottocento.
Nelle opere in mostra è presente un olio su tela di Domenico Battaglia, pittore dell’ottocento napoletano fra i virtuosi paesaggisti o “costaioli”, che fu amico e ospite della famiglia dove lasciò importanti opere pittoriche. La mostra prende corpo con una notevole varietà di immagini che sono state esposte non per sezioni ma per ambiti tematici, tele d’epoca, foto storiche, dipinti su tela, ed una gamma di acquerelli in rappresentanza di tutto il novecento. La mostra dunque è incentrata su questo simbolo turrito che si erge sulla puntata naturale della scogliera, come baluardo tra mare e terra, divenendo un simbolo idealizzato che continuerà a sfidare il tempo. Nell’esposizione si legge per tutti gli artisti la passione rappresentativa e l’emozione che in tutti ha generato il maniero, dove estri del pennello ne hanno fatto un indiscusso protagonista di mille visioni.
Sul fascino e la fantasia che ha suscitato, come non ricordare il pittore Gianni di Biasi, le sue assolate marine, i tramonti infuocati dove gozzi all’ormeggio si cullavano nei riflessi della grande torre. Naturalmente le opere in mostra sono solo una parte di quegli artisti che hanno voluto omaggiare la famiglia Perrotti di una loro composizione. Mentre i pittori che hanno immortalato la torre sono innumerevoli in ogni epoca e sovente attualmente nella bella stagione talentuosi paesaggisti immortalano lo specchio d’acqua della marina dove la torre veste cromatici riflessi. Una costante negli acquerelli di tutti gli autori sono i riflessi di luce che ammantano queste acque, dove generose tavolozze trasfondono al tramonto colori lussureggianti.
Cosi la torre vive e si erge nella memoria collettiva dove la foto e la pittura ne esaltano la rappresentazione. Nel tratto di lungomare che costeggia la torre, passanti e stranieri l’ammirano e ognuno porta via una foto in rappresentanza del luogo visitato. Cosa che è successa sovente già nel secolo passato ecco perché immagini fotografiche di rara bellezza storica si conservano della monumentale torre e che nella mostra sono presentate. Un passaggio va certamente dedicato alle diversità dell’espressioni pittoriche che nella rassegna espositiva si evidenziano come la briosità cromatica di De Nicolellis, gli accentuati passaggi tonali di Modica, le luci surreali del pittore norvegese Per Engeseth e la rilucente marina vista da Guido Odierna. Gli autori stranieri, già ospiti negli anni nel Palazzo di Torre Perrotti, hanno lasciato magnifiche testimonianze di stili di ottima scuola compositiva maggiormente espressa negli acquerelli
. La mostra apre con il disegno e le citazioni di Jonh Artur Strutt, nel suo passaggio sul litorale di Castellabate, mentre nella seconda parte dell’esposizione primeggia la rappresentazione pittorica del maniero. L’ultima parte è dedicata alle fotografie recentissime dove il terrazzo di palazzo, adiacente la storica torre, oggi è adibito a concerti, eventi culturali e soprattutto a celebrazioni di matrimoni civili per coppie di stranieri che hanno scelto questa location per il fatidico “Si”. Cosi continua nell’immaginario degli stranieri la ricerca del luogo del “sogno”, in questo per loro pittoresco scenario incantato di natura e di bellezze architettoniche. E da tali considerazioni possiamo affermare che le foto di questo “emblema” che girano per il mondo sono le migliori ambasciatrici di questo lembo di terra baciato dal divino.
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