Acquedotto Medioevale di Salerno: è scontro Comune-Soprintendenza

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Acquedotto_medievale_di_SalernoL’ultima cosa da augurare all’acquedotto medievale di Via Arce è che possa rimanere vittima dell’ennesimo rimpallo di responsabilità tra enti ed istituzioni che ne dovrebbero avere cura e che invece, dopo il cedimento di sabato, potrebbero giocare al rimpiattino sulle responsabilità e su a chi competa esattamente la messa in sicurezza dello storico impianto noto a tutti come gli archi del diavolo. Per il Comune di Salerno esiste un vincolo preciso su quel bene archeologico, dunque sarebbe la Soprintendenza ad avere la competenza ed anche il dovere di pronunciarsi sul caso. A sentire gli uffici di Palazzo Ruggi, invece, è il Comune il proprietario dell’acquedotto e dunque compete all’ente locale, in prima istanza, la manutenzione ordinaria come ogni tipo di intervento che punti alla salvaguardia minima del ponte del diavolo.

Il problema è che l’acquedotto medievale è precario da anni, divorato dall’urbanizzazione sfrenata e dalle brutture circostanti, ma sopratutto consunto (a quanto pare) da erbacce che vanno ad insinuarsi tra le intercapedini e tra le feritoie delle pietre che lo compongono, rendendo precario quel mosaico che rappresenta un miracolo d’architettura dell’età di mezzo. Il discorso che fa la Soprintendenza è semplice: provveda il Comune a rimuovere le erbacce, che al consolidamento e alla tutela culturale poi si provvede insieme sotto il controllo di architetti ed esperti dei beni culturali. Ma Palazzo di Città insiste: senza indicazioni precise da parte della Soprintendenza non si procede, con il rischio di mettere in pericolo un bene sottoposto a vincolo.

Fonte LIRATV

4 Commenti

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  • Ma quando il comune ne ha demolito una gran parte per il trincerone, l’acquedotto non era soggetto a vincolo? Per la manutenzione e pulizia dalle erbacce, invece, la struttura è sottoposta a vincolo!!!! Il comune di Salerno continua a dimostrare grande sensibilità nella manutenzione e conservazione della città, perciò ridotta così come la vediamo tutti i giorni!!!!!!

  • Molti non lo sanno, ma alle spalle del palazzo, dove inizia la salita del rione Mutilati, negli anni sessanta fu operato un vero e proprio scempio di quell’acquedotto e ancora adesso alle spalle di quel palazzo, nascosto alla vista, si possono ”ammirare” i resti di quello scempio.
    All’epoca fu inscenata anche un finto crollo con una finta sepoltura e ferimento di un operaio per giustificare l’abbattimento di una parte di quell’acquedotto! io da bambino ci andavo a giocare sotto quei ponti alla fine degli anni 50 inizi 60.

  • La Soprintendenza deve curare le opere di restauro e tutela e il Comune l\’ordinaria manutenzione. Semplice no? Allora intervenite entrambi invece di far crollare pietre \”storiche\” sul primo passante. La colpa è in primis della Soprintendenza perchè negli anni non si è curata affatto di avviare opere di risanamento e tutela dell’arco medievale, anzi ha permesso la sua deturpazione. E’ comodo fare così e additare il Comune sempre come unico responsabile. Intanto alla Soprintendenza si dorme e le cause giudiziare, guarda caso, si perdono.

  • l’ignoranza è una brutta bestia.. ed a giudicare dalle demolizioni (evidenti) che l’acquedotto ha subito nel corso degli anni, di ignoranti sia alla soprintendeza che al comune ne sono passati un bel po’ per non parlare poi da chi avrebbe dovuto vigilare su autorizzazioni, vincoli ecc(forze dell’ordine colluse?)..

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