Contiene inoltre, documentazione che focalizzano la storia di oltre tre secoli (1628 – 1976). Tale documentazione, fino al 2001, ha subito diverse collocazioni provvisorie: fino alla fine degli anni ‘70 era conservate nei locali terranei della sede comunale di Piazza Giovanni XXIII°, successivamente, con la costruzione della nuova sede comunale in Via Vignadonica, tale materiale fu trasferito in un locale a piano terra del Comune, stipato in scatole di cartone in maniera precaria e disordinata e senza alcuna classificazione se non quella effettuata provvisoriamente dallo storico autodidatta Riccardo Di Martino.
Nel recente passato, l’Amministrazione Comunale, poi ha rivolto una particolare attenzione alla conservazione della propria memoria, adottando nel 2001 l’atto deliberativo con il quale si conferiva incarico alle dottoresse Daniela Natalino eMaria Tortoriello, per l’avvio del complesso intervento di riorganizzazione del patrimonio documentario e un completo riordino dell’archivio storico con la realizzazione di un inventario analitico.
A seguito di tale intervento i locali adibiti ad archivio presso la casa comunale si sono mostrati inadeguati per cui nel 2012 l’archivio storico è stato trasferito presso il complesso monumentale San Francesco con l’incarico volontario ai neolaureati in Scienze dei Beni Culturali – indirizzo archivistico-librario, Francesco Sica e Giocondo De Mattia, di tenere aperto l’archivio in giorni prestabiliti e di compiere tutte le operazioni necessarie per la tenuta dei documenti e l’accesso al pubblico.
“Abbiamo avviato insieme ai volontari neolaureati un lavoro di schedatura della documentazione e la redazione dell’inventario analitico per mettere ordine nell’archivio storico, gravemente danneggiato da anni di abbandono. Per questo lavoro abbiamo ricevuto anche il plauso della Soprintendenza archivistica per la Campania -ha dichiarato il sindaco Paolo Russomando- riteniamo che gli archivi sono un patrimonio storico, civile morale della comunità di conservare e valorizzare, ma anche uno strumento educativo prezioso perché conservano la documentazione essenziale per la conoscenza e la tutela del territorio”.
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