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Lotito, il modello Salerno ed il club che vale 15 volte di più rispetto al 2011

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Rivedere Salerno colorata di granata con un valzer di feste che si susseguono un giorno si e l’altro pure non può che far bene ad una città che ha subito, nel corso degli anni, mortificazioni sportive continue. Due fallimenti in pochi anni e poi la ricostruzione firmata da Lotito e Mezzaroma. I due co -patron stanno presenziando a tutti gli appuntamenti festaioli programmati in questi giorni. Un fatto importante perché cementa ulteriormente il legame tra la proprietà e la tifoseria. Permette, ai due presidenti, di respirare quella passione, quel calore e quella genuinità che solo una piazza come Salerno riesce a trasferire ai suoi beniamini. Una città dove si mangia pane e pallone sette giorni su sette e che non aspettava altro che ritornare nel calcio che conta per festeggiare e scrollarsi di dosso incubi e paure legate ad una eventuale e duratura permanenza nell’inferno della Serie C.

Anche ieri Mezzaroma, presente a Fratte all’inaugurazione del Club Mai sola ha percepito le ambizioni della piazza granata ambizioni alimentate da Lotito in occasione della festa del Vestuti. Salerno è pronta a fare la sua parte ed in B il dato dei 2.950 abbonamenti sarà soltanto un pallido ricordo. Sarà proprio la campagna abbonamenti a determinare la vera svolta ed a dare l’impulso decisivo alla Società granata che, problemi di multiproprietà a parte, non potrà non tenere conto della risposta del pubblico salernitano. La sciarpa granata sulle spalle del presidente Lotito nel giorno della festa al Vestuti rispecchia quello che è il pensiero del presidente: la famiglia si è allargata. La Salernitana rappresenta adesso, per Lotito, un biglietto da visita importante: non è da tutti fare calcio in una piazza passionale e applicare un modello di gestione che funziona e che permette in pochi anni di fare la scalata dalla D alla B.

Insomma il modello Salerno oggi vale molto di più rispetto alla salvezza della Lazio che affogava nei debiti. Lì Lotito ha dovuto rateizzare milioni e milioni di euro ed attuare una politica di grande austerity puntando sul mercato e sui giovani per acquistare a 10 e rivendere a 100 ma con il paracadute della serie, A, dei diritti Tv e quant’altro porta in dote la massima serie. Gli è andata bene a Roma ma è andata ancor meglio a Salerno dove era più facile sbagliare che fare bene rischiando di rimanere  imbrigliato per anni nelle retrovie del calcio italiano. Il modello Salerno è vincente e questo Lotito lo sa bene come sa bene che adesso l’investimento fatto quattro anni fa comincerà a dare frutti importanti. In D il Salerno Calcio aveva un valore minimo. Oggi in B la Salernitana di Lotito e Mezzaroma, senza debiti, con un patrimonio di entusiasmo notevole, con una promozione appena raggiunta ed all’alba di un merchandising spinto vale almeno 10 – 15 volte il valore di acquisto fatto per ripartire dalla serie D. Ecco perché siamo realmente all’anno zero del calcio salernitano con prospettive ed ambizioni tutte da scoprire e da scrivere.

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