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Riforma del calcio: A e B saranno a 18 squadre

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Fumata bianca in Figc: il calcio italiano, come anticipato stamattina da La Gazzetta dello Sport, è ormai prossimo ad un profondo mutamento che, stando alle intenzioni delle parti, dovrebbe portare benefici all’intero movimento. L’accordo trovato ieri fra le leghe di A e B dovrà essere ora ufficializzato dalle rispettive assemblee. Quella della B è già convocata per il 20 maggio. Naturalmente l’accordo è condito da una voce economica. Il grafico dell’offerta della A alla B è sembrato un giro sulle montagne russe nelle ultime settimane. Ci si è attestati su una cifra di 85-90 milioni di euro (l’accordo dura tre anni, il contributo salirà stagione dopo stagione; in più il solito «paracadute» per le retrocesse), sotto la «proposta indecente» dei 100 milioni (quella legata a una sola retrocessione), ma decisamente più su dei numeri attuali (poco meno di 70 più «paracadute»).

Il punto base dell’accordo è il meccanismo promozioni-retrocessioni fra le serie maggiori. Dalla serie A scenderanno in due e saliranno in due. Ciò non vuol dire che saranno aboliti i playoff. Anzi, il presidente della Lega di B ha precisato che in ogni caso si manterrà il meccanismo delle sfide ad eliminazione diretta che hanno obiettivamente accresciuto lo spettacolo in questi anni, diminuendo il numero di partite «demotivate» nei finali di stagione. Probabile quindi che delle due che saliranno, una accederà direttamente alla A, l’altra salirà sul carro via playoff. L’accordo stabilisce anche il numero di squadre che ogni serie dovrà avere a fine riforma, cioè al termine dei tre anni previsti per i cambi di format. Serie A e serie B dovrebbero arrivare a 18 squadre. Vanno dunque stabilite le tappe di questa cura dimagrante. Come i meccanismi che disciplineranno l’incrocio B-Lega Pro e Lega Pro-Dilettanti.

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