“I cinque anni di governo Caldoro hanno ridotto la sanità campana ad un vero e proprio disastro” e Emilia Amato fa tutti i giorni i conti con i disagi dei pazienti. Da psichiatra presso una Asl salernitana tocca quotidianamente con mano le difficoltà della gente e delle fasce più deboli della popolazione, quelle che non arrivano a fine mese, per le quali accedere alle spese mediche è una seria difficoltà.
“Voglio farmi portavoce dei loro disagi – dichiara – affinché possano vedersi garantire quello che rappresenta un sacrosanto diritto, e si smetta di emigrare per accedere a cure adeguate alle proprie patologie.
Noi campani non siamo cittadini di serie B, i tagli ai servizi sanitari effettuati dal governo regionale guidato dal centro-destra di Caldoro sono tagli alla vita. Basti pensare alle condizioni in cui si trovano i pronto soccorso del nostro territorio; quelli rimasti, in verità, visto che si è scelto di risparmiare sull’emergenza.
Per non parlare delle liste di attesa lunghissime. Per fare una visita specialistica, anche delle più banali, occorre aspettare mesi; un tempo, a volte, prezioso per la salute del cittadino.
I giornali di questi giorni ci restituiscono episodi che raccontano quanto grave sia la situazione e fin dove arriva la disperazione delle persone, che pur di accedere ad un servizio che dovrebbe essere un diritto, si vedono costretti a ‘pagare’ illecitamente per forzare le liste d’attesa.
E ancora. Ogni anno, a settembre, viene superato il tetto di spesa, i pazienti non godono più delle esenzioni e devono pagare ticket altissimi, oppure, qualora non possano permetterselo, ad aspettare gennaio anche solo per delle banali analisi del sangue.
E’ per questo che ho scelto di candidarmi, essendo fortemente convinta che solo un governo regionale guidato da Vincenzo De Luca possa restituire dignità alle persone alle quali fino ad oggi sono stati chiesti sacrifici immensi, dando in cambio servizi sanitari pessimi.
Quello dell’ex sindaco di Salerno è un programma fatto di concretezza, che potrà portarci fuori dall’immobilismo degli ultimi anni. L’eliminazione graduale dei tetti di spesa, il ripristino dei fondi per le politiche sociali, il sostegno ai centri di riabilitazione e l’assunzione di personale medico- sanitario sono azioni che non possono attendere”.