Claudio Lotito prova a mantenere la calma. Lo scandalo scommesse che, secondo i soliti ben informati, rischia di travolgere anche la sua Salernitana nonché le intercettazioni relative al triangolo con Galliani e Infront sui diritti tv hanno infastidito il consigliere federale presidente della Lazio, che ieri ha evitato di rispondere al giornalista della Rai Antinelli prima della finale di Coppa Italia (poi persa contro la Juve). Nel primo pomeriggio, invece, all’agenzia Ansa aveva risposto così: “Non ho niente da dire, parlo con i fatti. Vado avanti come un treno sulla strada del lavoro e dei risultati, è evidente che sto cogliendo nel segno. Tutto queste bugie non mi interessano, rispondo alla mia coscienza. La Salernitana e i pizzini? Ma non scherziamo…”.
Simpatico, antipatico, moralizzatore, accentratore, onnipresente, burbero, il dato certo è che Lotito è un personaggio scomodo per il suo modo di porsi (o di imporsi) e per la sua voglia di riformare il mondo del calcio e le sue posizioni di potere radicate sin dalla notte dei tempi. E’ per questo motivo che (ancora prima di capire se il club di Lotito e Mezzaroma possa essere finita effettivamente nel mirino degli inquirenti) i tifosi granata sono pronti alla mobilitazione, visto che a loro giudizio la macchina del fango si sarebbe messa all’opera per screditare Lotito tramite la Salernitana (più facile da colpire rispetto alla Lazio, società quotata in borsa). In queste ore “Giù le mani dalla Salernitana” è uno dei tormentoni sulla rete.
E giova anche ricordare che finora, da quando Lotito e Mezzaroma hanno avviato il loro progetto di rilancio del calcio cittadino (riportando la Salernitana dalla D alla B) di calcioscomesse in riferimento alla squadra granata s’è parlato solo quando David Mounard denunciò un tentativo di combine nel quale personaggi poco edificanti volevano coinvolgerlo. Il calciatore portò tutto alla luce e la Salernitana si rivolse agli organi competenti.
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