I tetti di spesa, sempre più bassi, non sono andati di pari passo con una razionalizzazione del sistema socio-sanitario, così dopo 5 anni, ci ritroviamo con liste di attesa che arrivano anche a 10 mesi per semplici esami. A farne le spese, come sempre, i soggetti più deboli, le famiglie indigenti, i bambini e gli anziani che sono stati letteralmente defraudati del diritto sacrosanto ad avere cure dignitose e certe.
Il sistema della prevenzione pubblica non è stato finanziato adeguatamente e le prestazioni riabilitative non sono più accessibili a tutti gratuitamente, facendo così un favore alle strutture sanitarie private, per chi può permetterselo. Ci sembra chiaro che Caldoro ha in mente una sanità diversa da quella che vogliamo tutti noi. La regione già attuando un piano che porterà il sistema sanitario ad essere un sistema di cure di elite per pochi fortunati.
Ieri mattina, infine, si è toccato il punto più basso da parte di questo presidente regionale quando, al momento di intavolare un confronto tra rappresentati della protesta e Caldoro, Anna Petrone è stata allontanata in maniera pretestuosa, proibendole, di fatto, di svolgere il mandato che le compete di Consigliere regionale ancora in carica e di componente della Commissione Sanità e Sicurezza Sociale.
Nel suo ruolo avrebbe avuto certamente voce in capitolo per rafforzare le ragioni della protesta e per svolgere un ruolo di mediazione, se necessario, per ottenere un ripensamento delle politiche socio-sanitarie. Tuttavia il presidente Caldoro ha dimenticato che egli stesso è candidato alle prossime elezioni del 31 maggio, pertanto se un consigliere, candidato in una lista avversaria, non è ricevibile, egli stesso è da ritenere non più ricevibile dai cittadini campani.
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MESSAGGIO ELETTORALE A PAGAMENTO
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