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Occupazione Casa di Cura “La Quiete”: Sindaco di Pellezzano scrive al Prefetto

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Una lettera urgente indirizzata al Prefetto di Salerno è partita stamattina dal Comune di Pellezzano, a firma del primo cittadino, Giuseppe Pisapia, il quale, preoccupato della situazione economica e sociale che si profila da tempo in merito alle questioni della Casa di Cura “La Quiete Srl” e del Centro Diagnostico “CE.DI.SA SpA”, ha immediatamente informato le Istituzioni, affinché si adottino azioni utili per chiudere le vertenze. Entrambe le strutture, infatti, vivono un momento di grande difficoltà. “Non solo – dice Pisapia nella nota – sta venendo sempre meno la certezza del mantenimento del posto di lavoro, ma da circa undici mesi, nonostante continuino, a garantire la loro presenza al lavoro, i dipendenti non si vedono corrisposte le giuste retribuzioni.

Solo nella comunità di Pellezzano, sono diverse le famiglie che hanno al loro interno congiunti che lavorano in queste aziende e spesso si tratta di realtà monoreddito, che da tempo, in assenza di interventi adeguati e determinati, si trovano senza risorse per portare avanti la normale vita familiare. Come sindaco ho già ricevuto più volte il grido di aiuto di questi cittadini, che non può continuare a rimanere senza risposta. Per queste ragioni, anche in virtù dell’ultima nota inviata in data odierna alle istituzioni, alla proprietà e alle organizzazioni sindacali, da parte della Direzione Sanitaria della Casa di Cura “La Quiete”, dove si comunica, che la stessa struttura è stata occupata dai dipendenti, creando di fatto, problemi di ordine pubblico e di sicurezza, con difficoltà nella gestione dell’assistenza agli utenti attualmente ricoverati; si chiede che vengano poste in essere con la dovuta URGENZA tutte le azioni utili ad accelerare la definizione della vertenza tra lavoratori e proprietà, affinché la stessa tenga fede agli impegni presi per la corresponsione delle retribuzioni”. L’auspicio del sindaco è che “le esigenze dei lavoratori e dei cittadini trovino con sollecitudine una risposta adeguata”.

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