Il Consiglio Direttivo evidenzia che, a tutela dell’immagine e della dignità dei costruttori salernitani, sono in corso dinanzi alla Magistratura, le opportune azioni giudiziarie, in relazione alla prima delle quali – intrapresa ex art. 700 – è prossima la decisione.
Pertanto l’adozione, nelle more, da parte di ANCE nazionale del provvedimento di esclusione, se effettivamente rispondente alle indiscrezioni trapelate a mezzo stampa, confermerebbe ancora una volta l’atteggiamento prevaricatore dei dirigenti romani, con evidente spregio anche del ruolo e delle funzioni della magistratura medesima che appena ieri, 25 maggio, ha chiesto un differimento di appena dieci giorni per pronunciarsi.
Sul piano politico sarebbe un gravissimo errore rinunciare all’apporto della seconda territoriale – per rappresentatività – nel Mezzogiorno, senza alcun contraddittorio e senza nemmeno curarsi di notificare le decisioni sin qui assunte, che la riguardano, in spregio non solo dello Statuto, ma anche delle più elementari norme di chiarezza, trasparenza e deontologia.
Il Consiglio Direttivo inoltre – pur nella conoscenza solo ufficiosa delle (presunte) decisioni adottate a Roma – sottolinea ancora una volta che nei procedimenti giudiziari in essere la territoriale salernitana, il Consiglio direttivo ed il presidente di ANCE Salerno sono parte lesa avverso provvedimenti ritenuti abnormi e privi di legittimità.
Tali ulteriori atti di ANCE nazionale – se effettivamente rispondenti e conformi alle indiscrezioni trapelate a mezzo stampa – confermerebbero appieno, ancora una volta, azioni e comportamenti assolutamente non conformi a quei principi etici e statutari che si richiamano per una territoriale, quale quella Salernitana, che ad essi si è sempre attenuta con fermezza e rigore. Basti solo citare che l’annunciata (ma mai notificata) esclusione, a norma di Statuto necessiterebbe del voto favorevole, in Assemblea, del 60% delle territoriali aderenti. E non risulta, invece, che l’Assemblea sia stata mai chiamata a pronunciarsi in merito nè abbia mai deliberato con qualsivoglia maggioranza. In mancanza di una simile deliberazione appaiono quanto meno fantasiose – ove non arbitrarie e illegittime – presunte adesioni di altre territoriali salernitane al sistema ANCE.
Appare sconcertante che si possa deliberare l’esclusione della seconda territoriale del Mezzogiorno, senza alcun contraddittorio e senza nemmeno curarsi di notificare le decisioni sin qui assunte, in spregio non solo dello Statuto, ma anche delle più elementari norme di chiarezza, trasparenza e deontologia.
Ulteriori azioni pertanto saranno sicuramente e tempestivamente esperite – non appena si avrà conferma e contezza delle predette deliberazioni – per il rispetto della legalità e della democrazia in seno al sistema associativo.
Commenta