“C’è un sistema di potere che opprime la città. Opprime i giovani che non sono a corte, le imprese ed i commercianti. Colgo questi aspetti in maniera sempre più forte. Vince la logica dei favori, della sudditanza verso il potentato locale. Non è il voto per le amministrative, è vero. Ma a Salerno non è neanche il voto per le regionali. A Salerno è forse qualcosa di più. E’la scelta fra il passato ed il futuro. E’l’occasione per chiudere una stagione e per ‘liberarsi verso il futuro’. È l’occasione per dire no alle tasse più alte d’Italia. Per bocciare chi consegna un comune al dissesto e blocca i cantieri”. “E’ l’occasione – conclude Caldoro – per dire no a chi penalizza le giovani generazioni, per dire no a chi ha reso Salerno più debole. In questi anni Salerno ed il suo sindaco sono stati assenti nelle più grandi vertenze del lavoro. Bisognava fare di più per salvare e tutelare i livelli occupazionali nella grandi crisi aziendali che hanno colpito il territorio”.