“De Luca – aggiunge – è stato condannato in primo grado per abuso di ufficio. Come tale, è prima stato dichiarato sospeso da sindaco di Salerno sulla base della legge Severino, e poi rimesso in sella dal Tar. Sulla base di questo precedente e in barba alla legge in vigore, contando su una bella mano dei giudici amministrativi locali, Renzi ha accettato e sostenuto vigorosamente De Luca come candidato governatore della Campania”. “Contava, in caso di elezione, e facendo leva sull’immediata sospensione causata dalla legge e poi ribaltabile dal Tar, di prendere la palla al balzo, e di modificare in quel punto la legge Severino, per regolarizzare il proprio candidato.
Invece la Cassazione ha stabilito ieri che il Tar non ha diritto a intervenire per sospendere gli effetti della legge Severino: può farlo solo un Tribunale ordinario. Il quale ha tempi lunghi, e non si sa come la pensi in materia”, prosegue. “Risultato: in caso di successo (improbabilissimo) di De Luca le elezioni si dimostrerebbero una colossale burla. Milioni di persone avrebbero eletto un fantasma”, conclude.
(ANSA).