Vincenzo De Luca stima il “danno da malgoverno” del Presidente uscente in mezzo punto di PIL nazionale e 100.000 posti di lavoro perduti. E rilancia: “Per i campani, il 31 maggio, una scelta semplicissima: cambiare finalmente le cose o passare altri 5 anni così“. De Luca stima quello che definisce “il danno da malgoverno inflitto da Stefano Caldoro ai cittadini campani. Guardando i numeri, possiamo ben chiamarlo Mister 10 miliardi di buco“. Il calcolo prende le mosse dai 3 miliardi di fondi europei non spesi “o spesi male, che determinano un danno enorme per tutta la popolazione, soprattutto i giovani e le fasce in difficoltà. I fondi strutturali – spiega De Luca – hanno infatti la funzione di creare sviluppo, attirando investimenti di altri capitali, con un effetto moltiplicatore in grado di lasciare valore aggiunto sul territorio“.
Proprio in virtù dell’effetto moltiplicatore mancato, “tre miliardi di fondi strutturali non spesi o spesi mali determinano uno spreco di 10 miliardi, che in termini di occupazione vuol dire qualcosa come 100.000 posti di lavoro. Conoscendo questi dati, nessuno potrà più stupirsi del fatto che una terra straordinaria come la Campania occupi sistematicamente l’ultimo posto della classifica italiana sull’occupazione“.
De Luca conclude con un richiamo alle parole del premier Matteo Renzi: “Il Presidente del Consiglio ha detto che, sulla base del lavoro svolto per la mia città, io valgo un punto percentuale di PIL in più per l’Italia. Da parte mia, io mi limito invece a misurare in termini di Prodotto Interno Lordo il danno generato dal Governatore uscente: Caldoro ha fatto un ‘buco’ che vale mezzo punto del PIL“.