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Lista impresentabili: le reazioni politiche sul nome di De Luca

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“Chiediamo per il bene di tutta la Campania che De Luca faccia un passo indietro e non si presenti più come candidato presidente della Regione. Chiediamo un atto di responsabilità al presidente del consiglio e a tutto il Pd”. Lo ha detto Roberto Fico, presidente della commissione di vigilanza parlamentare della Rai. “Dopo che la Commissione parlamentare antimafia – spiega il parlamentare del M5S – ha reso noti i nomi degli impresentabili e leggiamo che c’è De Luca, che è rinviato a giudizio per concussione continuata ed è quindi ufficialmente un impresentabile”. “La Campania – ha aggiunto Fico – ha bisogno di meglio, oggi possiamo votare una lista trasparente, competente, onesta e incensurata e riusciremo a portare queste persone al governo della Regione”.
Di Maio (Vice Presidente Camera): “Pd dica di ‘non votate De Luca’” – Dopo la notizia dell’inserimento di Vincenzo De Luca nella lista degli impresentabili della Commissione Antimafia, “il Pd dovrebbe avere la decenza di dire ‘non votate’ gli impresentabili, anche Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della Regione Campania”. Lo ha detto Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera.
Carbone (Pd): “Bindi sta violando la Costituzione” – Immediata la reazione interna al Pd. Il deputato dem Ernesto Carbone, componente della segreteria nazionale del partito, ha attaccato su twitter Rosy Bindi. “Sta violando la Costituzione – scrive – allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica”. “Posso non abbassarmi a rispondere?”, replica la Bindi a
chi le chiede un commento sulle parole di Carbone.
Marco Esposito (MO!), “Il Pd indichi voto disgiunto” – “La Commissione parlamentare Antimafia ha appena reso nota la lista dei diciassette nomi impresentabili alle elezioni elezioni, tredici dei quali provengono dalla Campania. In testa c’è Vincenzo De Luca candidato presidente nelle file del Partito Democratico, altri nove sono nomi di candidati a sostegno del presidente uscente Stefano Caldoro” dice in un tweet Marco Esposito, candidato presidente in Campania per la Lista civica MO!MO!, e aggiunge: ”L’Antimafia ferma Vincenzo De Luca, ora il Pd indichi il voto disgiunto per un altro candidato presidente”
Magorno(Pd),iniziativa Bindi pasticcio inopportuno. “L’iniziativa della presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi rappresenta un pasticcio, inopportuno e dannoso in questo momento della campagna elettorale, che palesa la volontà di usare politicamente la Commissione per cercare di regolare conti politici di parte”. Lo afferma il deputato del Pd Ernesto Magorno, componente della Commissione parlamentare antimafia. “Esprimo vicinanza a Vincenzo De Luca – prosegue Magorno, che è segretario del Pd in Calabria – e trovo pertanto incredibile la tempistica con cui è stata divulgata la lista degli ‘impresentabili’; per lui parla il grande lavoro svolto nella realtà di Salerno. La realtà calabrese è vicina geograficamente a Salerno e non di rado mi capita di parlare con i cittadini di questa bella città che sono entusiasti dell’amministrazione di De Luca, modello che deve affermarsi anche in Campania. A lui l’augurio e il pieno sostegno per l’importante sfida di domenica”.
 Bersani, si sta perdendo bussola della democrazia.   “Mettendo insieme questa vicenda a tante altre cose mi viene da dire: attenzione a che non si stia perdendo il filo del discorso, cioè la bussola di questa nostra democrazia. Ci sono parecchie cose che stanno sbandando, è l’ora di fermarsi a riflettere”. Così l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha commentato la vicenda degli ‘impresentabili’, e l’inclusione del nome di De Luca nella lista della commissione antimafia.
“Vedo che adesso qualcuno dà la colpa all’antimafia, è questo è il paradosso più grande. L’antimafia sta applicando un codice che abbiamo approvato tutti in Parlamento. Questa vicenda, nell’insieme, è sconcertante”. Lo ha detto, parlando a Bologna, l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, commentando la vicenda ‘impresentabili’. Poi, alla domanda su come si comporterebbe se fosse residente in Campania, Bersani ha scherzato: “Ho già tanti problemi a essere residente in Emilia-Romagna…”.
Cobellis: La commissione antimafia come l’Iran degli Ayatollah. “La commissione Antimafia come l’Iran degli Ayatollah”: è durissimo il commento di Luigi Cobellis, capogruppo uscente e Segretario Provinciale dell’Udc, alla pubblicazione della cosiddetta lista degli impresentabili da parte dell’organismo parlamentare. “E’ inaccettabile, in uno stato di diritto come l’Italia, che ci sia chi immagina di poter dare patenti di moralità. Ed è ancor più insopportabile se a farlo è un organismo istituzionale”. Per Cobellis è “necessario tenere ben distinti candidabilità e presentabilità. La prima ha come presupposto la legge, la seconda si basa su un giudizio morale. Per questo giudico grave che la commissione Antimafia abbia pubblicato una lista di proscrizione basata su elementi che non rispondono al semplice dettato normativo. Non vorrei che la presidente Rosi Bindi abbia inteso utilizzare il ruolo che ricopre per condurre una battaglia politica interna al suo partito”. Calderoli, Renzi si dimetta o ritiri De Luca. “Diceva Totò: ma mi faccia il piacere! Renzi ha recentemente dichiarato che “il Pd nelle sue liste per le Regionali non ha alcun impresentabile” ed ora ecco la sorpresa: nella lista secondo le valutazioni della commissione Antimafia c’è anche il suo candidato governatore della Campania De Luca, da lui osannato e sostenuto in campagna elettorale”. Lo scrive su Facebook Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, sulla lista dei cosiddetti “impresentabili” resa nota oggi dalla commissione Antimafia. “Non può essere un’operazione di campagna elettorale delle opposizioni – continua l’esponente della Lega Nord – visto che la presidente della commissione, Rosy Bindi, appartiene al partito di cui Renzi è segretario. Quindi o Renzi si dimette per aver mentito o ritira la candidatura di De Luca ma non farà, purtroppo, nessuna delle due cose seppellendo, per sempre, la sinistra e la questione morale. In confronto Pinocchio era un dilettante”. Squeri,De Luca diceva non votare impresentabili. “Il 12 maggio De Luca sosteneva: ‘gli impresentabili anche io non li voterò’. Ora che per la Commissione Antimafia anche lui è impresentabile, a rigor di logica dovrebbe votare Caldoro. O ritirarsi. Invece no, denuncia il presidente della Commissione”. Lo afferma il deputato di Forza Italia Luca Squeri. “La verità – prosegue – è che a due giorni dal voto, questa lista è impresentabile. Se il Pd l’avesse ammesso da subito, invece di voler rivendicare una superiorità morale che non esiste, oggi si sarebbe risparmiato l’ennesima figuraccia”, conclude. Regionali: Formisano, Idv con De Luca,che c’entra con mafia?  ‘L’Italia dei Valori, nel prendere orgogliosamente atto che nessun candidato delle proprie liste  risulta presente nell’elenco diffuso dalla Commissione  Antimafia, non puo’ non rilevare la stranezza dell’inserimento  del nome di Vincenzo De Luca, le cui vicende processuali sono  ormai note a tutti, e che mai hanno riguardato rapporti con la  mafia’. Ad affermarlo, e’ Nello Formisano (Idv), portavoce  parlamentare dell’Italia dei Valori.  Non vorremmo – rileva Formisano, anche in  qualita’ di presidente in carica del Comitato per la Legislazione  della Camera – che una Commissione Bicamerale importante quale  quella dell’Antimafia fosse stata utilizzata per fini interni di  partito. Se cosi’ fosse – conclude – la presidente Bindi si  sarebbe assunta una gravissima responsabilita’ che non potra’ non  avere conseguenze nel prosieguo della legislatura’. Del Basso De Caro (Pd), da Bindi intervento a gamba tesa. “L’intervento a gamba tesa di Rosy Bindi, a meno di quarant’otto ore dall’apertura dei seggi in Campania, costituisce una grave interferenza nella vita democratica. La candidabilità e l’eleggibilità dei consiglieri e del Presidente sono stabilite dalla legge e non dalle istruttorie, prive delle garanzie del contraddittorio, della Commissione Parlamentare Antimafia che, travalicando i propri poteri e con un tempismo molto sospetto, introduce la nuova figura degli “impresentabili”.  La cultura del garantismo, evidentemente, non appartiene alla Bindi ma è nel DNA del Partito Democratico, rispettoso della legge ed al tempo stesso custode dei valori costituzionali oggi  calpestati”. Così in una nota Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei  Trasporti.   Covello (Pd), De Luca candidabile ed eleggibile. “Per la legge Vincenzo De Luca è candidabile ed eleggibile. E lo è stato tutte le volte che i cittadini di Salerno con larghissimo consenso lo hanno votato sindaco di una delle città meglio amministrate del Paese. Ed è proprio sulla base di quella capacità amministrativa e di buon governo dimostrata negli anni che De Luca ha vinto anche le primarie che il Pd ha indetto per scegliere l’alternativa alla fallimentare esperienza di Caldoro”. Così, in una nota, Stefania Covello, responsabile Mezzogiorno segreteria nazionale Pd. “Per questo, pur rispettando il lavoro della Commissione Antimafia, non sono assolutamente condivisibili metodo e conclusioni – sottolinea – I cittadini campani conoscono la storia e i curricula dei candidati e, in un sistema in cui non ci sono liste bloccate ma preferenze, sapranno esercitare la loro libertà di scelta che non potrà che andare su chi ha dimostrato di avere capacità di saper amministrare e di poter fronteggiare le tante emergenze che vi sono sul territorio”. Vozza, Pd e c.destra uniti sugli impresentabili. ”De Luca è il primo nome nell’elenco degli impresentabili, mentre altri nove politici segnalati dalla Commissione Antimafia sono presenti nelle liste a sostegno di Caldoro. Oggi viene confermato ciò che noi di Sinistra al Lavoro andiamo ripetendo da tempo e cioè che la questione degli impresentabili coinvolge direttamente il il centro-destra quanto il Partito Democratico. Caldoro non può nascondersi dietro le responsabilità del PD, quando ha utilizzato lo stesso cinico calcolo elettorale, confermando nelle proprie liste personaggi già presenti nell’attuale Consiglio regionale e che avevano profili giudiziari che li rendevano impresentabili. A pagare queste scelte scellerate di Caldoro e De Luca sono purtroppo i cittadini campani”. Lo ha detto Salvatore Vozza, candidato alla presidenza della Regione Campania per la lista Sinistra al Lavoro. “A poche ore dal voto – ha proseguito – la Campania sprofonda in una situazione di cortocircuito democratico, con il rischio ormai evidente di un completo stallo istituzionale. E ancora adesso Renzi e il PD, con assoluta irresponsabilità e un senso nullo delle istituzioni, attaccano la presidente Rosi Bindi, invece di cercare soluzioni per la gravissima situazione che hanno creato per miseri tornaconti di bottega”. Di Maggio (PI), De Luca reagisce da “guappo”. “La reazione di De Luca è da ‘guappo’, così come barbare ed indecorose sono le dichiarazioni dei parlamentari del Partito democratico nei confronti della presidente Rosy Bindi”. Lo dice in una nota il membro della bicamerale Antimafia Tito Di Maggio, senatore dei Popolari per l’Italia a proposito della denuncia di Vincenzo De Luca alla Bindi che presiede la stessa commissione. “È acclarato che le leggi e le regole nell’era del regime Renziano sono valide solo se riguardano la parte avversa, altrimenti – conclude Di Maggio – vengono relegate a fastidioso intralcio alla marcia del partito unico della nazione. Una nuova e sofisticata forma di fascismo avanza”. Filippeschi,De Luca serio e sindaco straordinario. “Vincenzo De Luca è una persona seria, un sindaco di straordinaria capacità, porta un’esperienza politica profonda e fortemente motivata, fatta a fianco di migliaia di militanti come lui. Ha avuto il coraggio di sfidare poteri forti, avendo la forza di tenere alla larga la camorra. Questo tutti glielo riconoscono. Io posso dare e do volentieri la mia testimonianza di sindaco e di amico. Spero che sia eletto presidente della Campania. Ma soprattutto dico forte che gli sono dovuti rispetto e stima”. Lo afferma in una nota il presidente di Legautonomie e sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. “Salerno è una città simbolo del riscatto – aggiunge Filippeschi – l’esempio visibile di come non esista una maledizione divina che condanni il Meridione al degrado civile, alla sudditanza alla mafie e al clientelismo, all’arretratezza economica. E’ comunque un grave errore mettere un sindaco onesto come De Luca, che con coraggio si è preso le sue responsabilità per superare altissimi ostacoli, alla pari della classe dirigente che ha combattuto con le idee e con i fatti, in una esperienza politica appassionata e pulita. Se passasse questa caricatura contro De Luca la speranza subirebbe un durissimo colpo, mentre malaffare e cattiva politica – conclude Filippeschi – brinderebbero a ragione”. Paolucci,iniziativa Antimafia fuori Stato diritto. “Oggi la Commissione Parlamentare Antimafia si è resa protagonista di un’iniziativa sbagliata e fuori dallo stato di diritto, applicando, in maniera confusa e con una tempista sconvolgente, un codice di autoregolamentazione che non ha nulla a che vedere con la normativa per l’incandidabilità. È difficile commentare con pacatezza una decisione che giunge a meno di 48 ore dal voto, con il silenzio elettorale che incombe e che rende quindi impossibile il necessario contraddittorio tra le parti. Per le leggi italiane e per lo stato di diritto Vincenzo De Luca è candidabile ed è eleggibile alla presidenza della Regione Campania”. Lo afferma il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Massimo Paolucci.   De Girolamo, indecente lista Bindi. “Trovo indecente la lista fatta dalla Bindi. Un Paese che dovrebbe essere garantista non dovrebbe assistere ad un regolamento interno di conti di un partito, quale il Pd. Definire impresentabili persone che hanno figli, famiglie e professioni denota tutta l’assenza di rispetto nei loro confronti e la volontà da parte della Bindi di destabilizzare e di porsi al di sopra dei magistrati, visto che in molti casi ci sono persone che non hanno nemmeno una sentenza di primo grado”. Così Nunzia De Girolamo (Ncd). Fava a De Luca, indecente minaccia a Bindi. “È grave, e aggiungerei indecente, che De Luca cerchi di distogliere le attenzioni della propria incandidabilità minacciando di denunciare la presidente Bindi: se proprio intende denunciare qualcuno, se la prenda anche con me”. Così il vicepresidente della Commissione Antimafia Claudio Fava (Gruppo Misto). Storace, De Luca impresentabile, Renzi si dimetta. “Matteo Renzi avrebbe dovuto dimettersi cinque minuti dopo l’annuncio che Vincenzo De Luca è nella lista degli impresentabili resa nota dalla commissione parlamentare antimafia”: lo scrive sulla sua pagina facebook Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. “Con la sua arroganza – aggiunge – il Presidente del Consiglio aveva in animo – ora chissà – di esporre una regione di sei milioni di italiani al rischio di essere governata da chi non solo non ne avrebbe titolo giuridico, ma è persino accompagnato da una qualifica che pretendeva di riservare agli avversari. Renzi se ne deve andare a casa, un Presidente del Consiglio che sfida il popolo e l’etica non ha alcun titolo per restare al suo posto. Il suo compare di partito, Carbone, chiede le dimissioni della Bindi, accusandola di piegare la commissione antimafia a logiche interne correntizie. Si potrebbe con la stessa sicurezza – o faccia tosta – dire che il Pd pretenda di piegare una commissione parlamentare bicamerale ai desiderata di partito. La realtà – prosegue – è che Renzi ha sbagliato tutto. Carfagna,De Luca?Campania non sia capro espiatorio. “Sono mesi che noi denunciamo lo scandalo della candidatura di Vincenzo De Luca e non per venire meno al nostro principio garantista”. Lo afferma Mara Carfagna di Fi. “Non entriamo infatti nel merito del reato commesso da De Luca essendo il processo ancora in corso, ma facciamo riferimento ad una legge dello Stato. La Legge Severino, condivisibile o meno, è e resta una legge dello Stato e come tale è obbligatoria e vincolante per tutti e non può essere piegata a proprio uso e consumo, né può essere applicata a propria discrezione. O vale per tutti o non vale per nessuno. Oggi anche la commissione antimafia, sulla base di un codice di autoregolamentazione approvato dal Parlamento stesso, ha certificato l’inopportunità della candidatura di De Luca. La Campania però – ammonisce – non può essere il capro espiatorio, non può essere la vittima, dell’ambizione smodata di De Luca e delle beghe interne al Partito democratico. Già l’Italia sta vivendo da anni sulla propria pelle, un congresso permanente del Pd con tutte le difficoltà che ne conseguono. Matteo Renzi, se non si esprime come segretario di un partito in preda al panico, dovrebbe invece farlo come Primo Ministro e Vincenzo De Luca invece di millantare denunce contro Rosy Bindi dovrebbe ammettere di essersi voluto a tutti i costi candidare contro la legge solo per soddisfare la sua smania di potere. Adesso è tardi per qualunque cosa, per fare mea culpa o per prendere le distanze. Gasparri, Pd si scanni pure ma su De Luca verità. “Quello che doveva essere un momento di chiarezza si sta trasformando nell’ennesima squallida faida interna al Pd. L’Antimafia certifica oggi, nell’eclatante caso di De Luca, quello che si sa da tempo. Renzi compreso. Il Pd ha candidato alla presidenza della Campania un personaggio invotabile e impresentabile. Si scannassero pure. La verità è questa. E impediremo che un carnefice diventi una vittima”: così il senatore di Fi Maurizio Gasparri. “Non c’entra nulla essere garantisti. Siamo di fronte a un atto illegittimo che il Pd ha avallato. La fortuna di De Luca – prosegue – è che non c’è più il comunismo che lui propugnava da giovane. Altrimenti lo avrebbero confinato in un gulag. Noi ci accontentiamo di tenerlo a casa”.   De Cristofaro (Sel),surreale l’attacco alla Bindi. “Trovo surreale quanto sta accadendo in queste ore, ovvero questo attacco frontale di vari esponenti del Pd alla Bindi: la presidente della Commissione Antimafia ha dovuto svolgere ruolo di supplenza, perché i partiti e il Pd non hanno fatto il proprio dovere”. La critica arriva da Peppe De Cristofaro, senatore di Sel, e componente dell’ufficio di presidenza della Commissione. “E’troppo comodo votare il Codice della Commissione Antimafia sulla formazione delle liste – sottolinea il senatore di Sel – e poi dimenticarlo e mettere in campo una candidatura che è ineleggibile per la legge Severino e incandidabile per il Codice antimafia. La candidatura di De Luca era del tutto inopportuna: non si può trattare una regione importante come la Campania come se fosse l’ultima provincia dell’impero. Questo non è un giudizio morale, penso De Luca sia una persona per bene, ma per era una candidatura de tutto inopportuna. Renzi – conclude De Girolamo – ha commesso errore clamoroso, nessuno in questo paese può fare al tempo il stesso premier e il segretario partito. La democrazia avrebbe bisogno di maggiore divisione di ruoli: quando si confonde controllore e controllato, tutto diventa confuso”. Schifani, De Luca?Per molto meno ministri dimessi.  “Pur ribadendo il mio giudizio critico nei confronti della decisione della Commissione Antimafia di ufficializzare la lista dei candidati cosiddetti ‘impresentabili’ a meno di 48 ore dall’apertura dei seggi elettorali, non posso fare a meno di notare che attraverso l’operato della Commissione stessa siamo venuti a conoscenza che il candidato presidente del Pd per la Regione Campania Vincenzo De Luca sarebbe non solo suscettibile di non poter svolgere il proprio mandato per l’applicazione della legge Severino, ma indagato per il ‘reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con condotta in corso'”: così il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani. “Naturalmente – aggiunge – non viene meno in me il profilo garantista che ha sempre contraddistinto la mia personale storia politica, e che quindi si è colpevoli sono al termine del terzo grado di giudizio, ma mi corre l’obbligo di ricordare che per molto meno sono state chieste, a furor di popolo e dopo campagne mediatiche imponenti, dimissioni, poi puntualmente presentate, di ministri senza essere stati mai indagati e di sottosegretari mai interessati da avvisi di garanzia. Cosi come allora i cittadini apprezzarono e riconobbero la correttezza politica ed istituzionale di chi fece un passo indietro, sono sicuro che domenica i cittadini campani con il loro voto sapranno fare altrettanto”.
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