Dal palco, dove campeggiava lo striscione “A testa alta. Grazie Salerno”, con accanto i figli, Piero e Roberto, il neo governatore è stato accolto dall’applauso di circa duemila salernitani che lo hanno sostenuto. Interrotto numerose volte dagli applausi, ha illustrato ai salernitani quelli che saranno i suoi primi obiettivi. Partirà dalla terra dei fuochi, “problema che intendo risolvere al più presto, e in due, tre anni bonificheremo la Campania di tutte le ecoballe”; e poi, ancora, ricostruire il fondo per anziani e disabili; togliere ”qualche consulente inutile e ridare fiducia nelle istituzioni” perché “non c’entra la dimensione del problema, ma il metodo che si utilizza”. ”Puoi governare solo se sei un uomo libero che non ha padrini nella camorra che ti danno i voti. Noi – assicura De Luca – teniamo i delinquenti fuori dalle istituzioni e la Regione diventerà una casa di vetro per trasparenza proprio come è stato il Comune. Tutti potranno controllare tutto”
Nella “sua” Salerno, l’ex sindaco ha confermato le “percentuali bulgare” alle quali è abituato da anni: il 68,71% con 45.745 voti che arrivano a 269.988 (52,92%) con quelli degli altri comuni della provincia. Caldoro si è fermato a 165.438 voti (32,42%): più di centomila voti di differenza che hanno contribuito in maniera determinante alla vittoria di De Luca sul governatore uscente.
Davanti alla folla che lo acclamava De Luca ha ricordato la trasformazione urbana fatta in questi anni ed il modello Salerno che è stato apprezzato dagli elettori di tutta la Campania. “Manterrà tutti gli impegni presi” dice De Luca che non lesina stoccate nella seconda parte del suo intervento dal palco: “ “In questi mesi difficili contro di me è stata condotta una compagna di aggressione violenta e infamante che intendeva calpestare la mia dignità e la mia vita. Ma non abbiamo mollato”
Sottolinea i meriti del suo successo elettorale, elogia Renzi sottolineandone il coraggio sferza quella parte di Pd che, a suo avviso, ha contribuito a consegnare la Liguria al centrodestra: “In Liguria scissione irresponsabile da parte di quelli che vogliono fare i rivoluzionari. Dalla rivoluzione a Toti, questa è la rivoluzione Ligure. Mi ricordano la ginestra di Giacomo Leopardi. La ginestra nel deserto. Sono contenti quando perdono”.
Tante famiglie con bambini che lo acclamano e tantissime bandiere del Pd. In tanti indossano la maglietta “Mai più ultimi”, uno degli slogan della campagna elettorale. In sottofondo risuona “Ogni tanto” di Gianna Nannini, colonna sonora dell’esperienza amministrativa di De Luca che ne ha fatto un refrain delle sue ultime battaglie politiche. Il suo, più che un ringraziamento, ha il sapore del commiato dalla sua città. “Me ne vado un pò più lontano ma rimanete la città che siete con i primati che abbiamo conquistato”
Poi l’appello alla città: “Non distraetevi, non facciamo gli imbecilli. Sarò lontano di qualche chilometro ma non tollererò la ricreazione. Prima di venire qui – racconta De Luca – mi sono imbattuto in un tizio che ha parcheggiato il motorino sotto il semaforo bloccando il traffico, ma come si fa?”. E poi gli inviti come fa un padre di famiglia prima di partire per un viaggio di lavoro: Mi raccomando con la differenziata, mi raccomando sulla pulizia della città, non cominciate a parcheggiare in doppia o tripla fila. Cerchiamo di rimanere un modello nazionale di civiltà”.
De Luca parla del fronte del mare, della Metropolitana di Salerno e dell’incremento delle corse e poi delle opere che dovranno essere ultimate anche contro il parere di “finti ambientalisti e qualche soprintendente non molto sveglio”.