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Campania, esposto del Movimento 5 Stelle su De Luca prima del voto

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E’ stato presentato una settimana prima del voto l’esposto M5s sul caso De Luca. La denuncia è stata presentata alla Procura della Repubblica di Salerno e indirizzato anche al Consiglio dei Ministri e al ministro dell’Interno con allegato un dossier contenente tutta la situazione giudiziaria di Vincenzo De Luca. Ad annunciare la notizia dell’esposto era stata la stessa candidata M5s Valeria Ciarambino nel corso di una conferenza stampa convocata davanti al tribunale di Salerno, in merito alle conseguenze della pronuncia della Corte di Cassazione sulla Severino.

“Chiediamo al presidente del Consiglio, che si trova in una situazione di evidente conflitto di interessi, essendo anche il segretario del Pd, di intervenire immediatamente per risolvere questa situazione paradossale e non tergiversare oltre” spiegava prima delle elezioni Ciarambino preoccupandosi del fatto che “Renzi potrà giocare sporco ed eventualmente procrastinare questa sospensione dando il tempo a De Luca di nominare la giunta e il suo sostituto”. Oggi Ciarambino ha rinnovato le sue preoccupazioni: “Noi abbiamo già presentato un esposto alla Procura diffidando Renzi e chiedendogli di agire da massimo garante istituzionale prima ancora di tutelare il suo interesse particolare come segretario del Pd” ha detto in conferenza stampa a Montecitorio.

 AVVOCATO PELLEGRINO: DE LUCA NON PUO’ NOMINARE UN VICE. “Lo statuto della Campania prevede una procedura complessa per le nomine del vice presidente e della giunta, nomine che devono passare attraverso due sedute in Consiglio regionale, un voto di gradimento del Consiglio sui nomi scelti dal presidente e una successiva nuova determinazione del presidente. Questo vuol dire che De Luca non può nominare in maniera automatica nessun vice che sia un suo alter ego alla guida della Regione”. A ricordare l’iter previsto dallo statuto regionale è l’avvocato Gianluigi Pellegrino, che pochi giorni fa ha vinto il ricorso in Cassazione sulla legge Severino e la competenza del giudice ordinario; un iter che ora, secondo il legale, rappresenta un ulteriore ostacolo, insieme alle insidie della stessa legge Severino, sulla strada di Vincenzo De Luca, vincitore delle elezioni in Campania.

“Le Regioni – spiega Pellegrino – hanno stilato gli statuti con un margine di autonomia che ha consentito in certi casi di puntare l’accento sul ‘presidenzialismo’ e il governatore, e in altri sul ‘parlamentarismo’ e il consiglio regionale. In Campania, quindi, De Luca dovrà sottoporre al Consiglio regionale la nomina del proprio vice e quelle dei componenti della giunta. Il Consiglio dovrà esprimere un gradimento, non vincolante, ma parzialmente vincolante, perché qualora emerga dissenso, il neopresidente dovrà ripresentarsi al Consiglio e se decide di mantenere gli stessi nomi, motivare la scelta”.

“Nel frattempo – prosegue Pellegrino – il Presidente del consiglio dei ministri ha l’obbligo di legge di accertare l’incompatibilità di De Luca per la legge Severino e non può ritardare quest’atto doveroso per consentire a De Luca di avere un alter ego alla guida della Regione. Cosa che sarebbe tra l’altro impossibile per la lunga e complessa procedura prevista dallo statuto. Allora le soluzioni sono solo due: o si torna al voto, oppure serve un intervento normativo di urgenza che cambi la Severino oppure garantisca una guida vicaria alla Regione che però non sia espressione del presidente incompatibile. È davvero una grana istituzionale sottovalutata con imperdonabile leggerezza compiendo l’inaccettabile scelta di mettere il popolo contro la legge”.

 

 

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