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Salerno: sequestro della DIA nel cantiere di Porta Ovest

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La Direzione Investigativa Antimafia
di Salerno ha effettuato controlli e sequestri nei  cantieri di Porta Ovest, nell’area portuale di Salerno. I sigilli  sono stati apposti sia nell’area di via Ligea, sia in quella di via Sorgente, dove sono in costruzione due gallerie. Sul posto opera anche la Polizia Scientifica. Gli operai che erano impegnati nei lavori sono stati identificati ed invitati a lasciare il cantiere dopo aver portato via gli oggetti personali dagli alloggi. L’opera finanziata per 150 milioni di euro dall’Unione europea collegherà con un sistema di gallerie il porto commerciale e svincolo autostradale della Napoli-Salerno. 

Un anno fa il cantiere fu fermato dai carabinieri del Noe che sequestrarono due impianti per la produzione di calcestruzzo e la frantumazione dei materiali inerti risultati privi dell’autorizzazione per l’emissione di polveri in atmosfera, obbligatoria per quelle lavorazioni da cui potrebbero generarsi sostanze nocive. Il sequestro fu successivamente bocciato dal Riesame. A novembre è stato il nucleo di polizia tributaria della Finanza a verificare i registri contabili e l’emissione delle fatture.

L’inchiesta che ha portato al sequestro dei cantieri di Porta Ovest nell’area portuale di Salerno riguarda, tra l’altro, “l’esecuzione dei lavori, le modalità dello svolgimento degli stessi, i materiali utilizzati, oltre a tutti gli accertamenti ingegneristici e geologici”. Lo apprende l’ANSA dal procuratore della Repubblica di Salerno, Corrado Lembo. “A noi – ha aggiunto Lembo facendo riferimento ai sequestri – sta a cuore, e lo diciamo a chiare lettere, la pubblica incolumità”.

“La Procura della Repubblica di Salerno – ha spiegato Lembo – sulla scorta di alcune emergenze investigative ha disposto con la necessaria sollecitudine accertamenti urgenti per verificare lo stato dei luoghi di Porta Ovest a Salerno”, al centro di un’inchiesta della Procura salernitana. “Tutto ciò – ha sottolineato Lembo – nasce anche dal primo crollo verificatosi la notte tra il 3 e il 4 dicembre 2014 in una delle due gallerie. In relazione ad ulteriori emergenze, poi, si sono avuti ulteriori approfondimenti che – ha concluso – vedono la partecipazione dei pubblici ministeri titolari dell’ inchiesta Rocco Alfano e Vincenzo Senatore, e i consulenti tecnici di questa Procura della Repubblica”

LA NOTA DELL’AUTORITA’ PORTUALE. Questa mattina il cantiere di Salerno Porta Ovest è stato sottoposto a sequestro probatorio da parte della Procura della Repubblica di Salerno per accertare, come riferisce l’Impresa esecutrice e la Direzione dei Lavori, la regolarità di procedure esecutive relative a lavori realizzati nel mese di dicembre 2014, limitatamente ad un tratto di 6 – 7 metri di gallerie su un totale di oltre 2000 metri realizzati fino ad oggi.

L’intervento della Magistratura non può che rappresentare per questa Autorità Portuale un ulteriore momento di importante controllo per un’opera così strategica per la città di Salerno. Si auspica, pertanto, una velocissima verifica da parte dell’A. G. al fine di concludere un’opera così importante per lo sviluppo economico dell’intera Provincia e non solo. Tanto perché il finanziamento europeo prevede l’obbligo di utilizzo delle risorse entro dicembre 2015.

SEI PERSONE INDAGATE PER RISCHIO CROLLO. Sono sei le persone iscritte nel registro degli indagati nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno che ha portato al sequestro dei cantieri di Porta Ovest, nell’area portuale della città campana. Si tratta – si legge in una agenzia ANSA – dell’ amministratore della Tecnis Spa, società impegnata nei lavori; del  legale rappresentante della ditta appaltante; del  direttore del cantiere; del  capo cantiere; e di altri due direttori del cantiere.

Nei loro riguardi – si apprende dall’avv. Cecchino Cacciatore, difensore di Manganiello – è stato ipotizzato il reato relativo al crollo colposo per una deformazione di sbarre di contenimento del calcestruzzo per il sostegno delle paratie che mantengono ferme le gallerie; è ipotizzato inoltre l’impiego di materiale diverso da quello previsto nell’esecuzione delle opere, in particolare una miscela di calcestruzzo diversa da quella del progetto. 

L’AZIENZA: SORPRESI PER PROVVEDIMENTO. CONSEGNEREMO OPERA NEI TEMPI PREVISTI. La Tecnis Spa, società impegnata nei lavori per la realizzazione del progetto “Salerno Porta Ovest”, dice di essere “sorpresa per il provvedimento della Procura di Salerno” che oggi ha posto sotto sequestro i cantieri della società nell’area portuale di Salerno. “L’attività istruttoria in corso – afferma la Tecnis in una nota – consentirà di acclarare” le ragioni della società “e di escludere la sussistenza di rischi e/o pericoli per la pubblica incolumità così da poter riprendere i lavori e consegnare l’opera nei tempi previsti”.

La Tecnis sottolinea che “tutte le operazioni di costruzione e le scelte dei materiali sono avvenute in conformità alle disposizioni del progetto esecutivo così come validato e in corso d’opera controllato dalla stazione appaltante (Autorità Portuale di Salerno) tramite la direzione lavori”. Per quanto riguarda la posa in opera del rivestimento provvisorio, la Tecnis precisa che “questa attività rientra nella normale e abituale procedura di costruzione e nel rispetto del progetto. Come avviene nella costruzione di tutte le gallerie nel mondo, vengono fatti dei controlli preventivi a livello geologico che definiscono il progetto dell’esecuzione.

Una volta scavato il terreno per la costruzione, vengono poste delle centine che vengono costantemente monitorate. In questo caso si è appurato, come spesso avviene, che in un punto singolare che rappresenta la normale eccezione geologica del terreno, le sollecitazioni esterne hanno portato a un leggero scostamento delle centine. Rispetto ai 2,5 chilometri di galleria, questo evento è circoscritto in pochi metri, a maggior riprova dell’eccezionalità del fatto”.

Per la Tecnis, “quanto accaduto rappresenta la normalità nella costruzione di gallerie” e Tecnis “ha immediatamente posto in atto tutte le procedure e cautele a tutela dei lavoratori e dell’opera. L’azienda ha inoltra avvisato tempestivamente la direzione lavori e avviato le procedure di risoluzione e monitoraggio del leggero scostamento. In tempi rapidissimi ha rinforzato le strutture così da arginare lo scostamento rendendolo nullo.

Questa tecnica – conclude Tecnis – rappresenta la corretta e comune strategia operativa nei confronti di fenomeni simili e non può in alcun modo determinare danni e criticità per il viadotto sovrastante o alcuna struttura esterna, sia per la rapidità di intervento sia per la copertura posta sulla galleria”.

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