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Mister Menichini non replica alle frecciate di Fabiani: “Non mi interessa”

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“Non mi interessa”. Leonardo Menichini il giorno dopo le bordate di Fabiani preferisce non replicare. Eppure sul suo capo sono piovute accuse pesanti, velenose. Un quasi esonero a mezzo stampa da parte del Direttore che si è assunto una responsabilità molto grande con certe affermazioni gravi e tutte da confermare. Interpellato da quotidiano La Città, che il giorno prima aveva sentito Fabiani, il mister dei record “ha detto di sapere tutto ma di non essere interessato a rispondere”. Saranno dunque Lotito e Mezzaroma a decidere, come è giusto che sia del destino dell’allenatore. Già perché che piaccia o meno Menichini ha un contratto che lo lega alla Salernitana anche per la prossima stagione e dunque l’ultima parola sulla sua permanenza o meno a Salerno non spetta a Fabiani ma alla proprietà.

Resta da capire se quella del direttore è stata una scelta concordata con la proprietà o una grossolana quanto inopportuna fuga in avanti per regolare i conti con il mister con il quale non è mai corso buon sangue. In questa storia ci permettiamo solo di suggerire a tutti di avere un profilo basso. Salerno ha ritrovato oltre la Serie B un patrimonio di entusiasmo notevole che non può far altro che bene alla compagine societaria ed alla squadra che verrà allestita. Salerno ha ritrovato il gusto di andare allo stadio, la passione di un tempo. Salerno ha bisogno di parlare di calciomercato, di acquisti e cessioni, di prospettive ed ambizioni.

Se Menichini è valido lo si dica apertamente. Se lo si considera non all’altezza della situazione lo si mandi a casa. Evitando, però, beghe da osteria ed attribuendo all’allenatore della promozione in B fatti e circostanze tutte da verificare come quelle relative a presunti atteggiamenti denigratori nei confronti del gruppo, dei calciatori che aveva a disposizione quando varcava i cancelli dell’Arechi. Potrà anche non piacere Menichini ma su una cosa tutti possono essere d’accordo: ha sempre messo la squadra davanti a tutto. Ed anche quando si è festeggiata la B lui ha subito lasciato il campo consegnando il proscenio ai calciatori.

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