Resta da capire se quella del direttore è stata una scelta concordata con la proprietà o una grossolana quanto inopportuna fuga in avanti per regolare i conti con il mister con il quale non è mai corso buon sangue. In questa storia ci permettiamo solo di suggerire a tutti di avere un profilo basso. Salerno ha ritrovato oltre la Serie B un patrimonio di entusiasmo notevole che non può far altro che bene alla compagine societaria ed alla squadra che verrà allestita. Salerno ha ritrovato il gusto di andare allo stadio, la passione di un tempo. Salerno ha bisogno di parlare di calciomercato, di acquisti e cessioni, di prospettive ed ambizioni.
Se Menichini è valido lo si dica apertamente. Se lo si considera non all’altezza della situazione lo si mandi a casa. Evitando, però, beghe da osteria ed attribuendo all’allenatore della promozione in B fatti e circostanze tutte da verificare come quelle relative a presunti atteggiamenti denigratori nei confronti del gruppo, dei calciatori che aveva a disposizione quando varcava i cancelli dell’Arechi. Potrà anche non piacere Menichini ma su una cosa tutti possono essere d’accordo: ha sempre messo la squadra davanti a tutto. Ed anche quando si è festeggiata la B lui ha subito lasciato il campo consegnando il proscenio ai calciatori.