Lunedì inizia il lavoro dei periti, quelli della Procura e quelli che nominerà la difesa delle sei persone indagate. Si tratta di stabilire come siano stati eseguiti i lavori di scavo, se il cedimento dei sostegni delle volte in galleria durante le operazioni di scavo sia dovuto ad errori progettuali o peggio all’utilizzo di materiali scadenti o comunque difformi rispetto a quelli previsti. Ma in realtà, a quanto pare, l’indagine sarebbe risalente rispetto ai crolli del mese di dicembre, ed includerebbe anche l’affidamento dei lavori, la gara d’appalto e la variante in corso d’opera che ha modificato l’impianto progettuale originario tanto da provocare la reazione stizzita dell’arch. Pica Ciamarra, che ha trascinato in tribunale l’autorità portuale per la tutela del diritto d’autore.
Azienda ed enti coinvolti nel cantiere sostengono che le modifiche erano necessarie per ridurre i rischi connessi alla realizzazione e rendere più funzionale l’opera rispetto agli obiettivi: semplificare il traffico merci da e per l’area portuale e migliorare la mobilità in quella zona di Salerno. Autorevoli tecnici, esperti del mondo accademico, sostengono che per opere di questa portata non si punta al risparmio: quando si parla di gallerie non si scherza, ne va della vita umana. Eppure la Procura, tra le cose da verificare, ha inserito anche la miscela di calcestruzzo utilizzata per le volte delle gallerie e per i sostegni in fase di scavo.
Fonte LIRATV
VIDEO