“Quella di fondo, a mio parere, riguarda la sopravvivenza del Consiglio regionale in caso di decadenza del presidente della Regione. Credo poi che l’abuso d’ufficio non fosse previsto, se non erro, nella legge delega tra i reati che fanno scattare la sospensione ed invece è previsto dai decreti delegati. Insomma, vanno fatte alcune correzioni”. “Va rivista anche, in un sistema come il nostro basato sulla presunzione di non colpevolezza – ha detto ancora l’ ex presidente della Camera – la decadenza che scatta dopo il primo grado di giudizio”. “Devono essere comunque i partiti – ha concluso Violante – a decidere se tizio vada candidato o no anche negli spazi che la Legge Severino lascia. Ed è sbagliato rimettersi interamente e semplicemente al giudizio dell’autorità giudiziaria ed alla condanna di primo grado. I partiti, in questo senso, devono avere la loro autonomia”