Dopo un inizio tra alti e bassi, quest’anno ha vissuto probabilmente la stagione della sua consacrazione ed ora è pronto per cimentarsi anche in B, dopo i vari tornei di C disputati tra Monza, Foligno e Salerno, successivamente all’esordio in A a quasi 19 anni. Dopo quell’apparizione in massima serie in quel Juve – Lazio di fine stagione nel campionato 2008-2009, ha giocato per tre stagioni in C1 prima di approdare alla Salernitana. Tra i protagonisti della promozione in cadetteria, Tuia ha provato anche la gioia di indossare la fascia da capitano e di esultare per un gol, quello di Torre Annunziata, strategicamente importante per il cammino dei granata in quella particolare fase della stagione. Le sue migliori partite le ha chiaramente giocate da centrale difensivo ma, all’occorrenza, si è ben disimpegnato anche nel ruolo di terzino destro, quando è stato chiamato in causa per necessità al posto di Colombo.
Nell’ampia intervista concessa a “Il Mattino”, Tuia parla già di futuro con la maglia granata, dispensa consigli ai giovani della Lazio prossimi al cambio di casacca (li invita a calarsi subito in questa realtà con grande umiltà), poi volge anche lo sguardo al passato, quello recente e del tecnico della Salernitana dice: «Nella gestione della squadra doveva e poteva far meglio, perché avendo un gruppo genuino nessuno gli avrebbe rotto le scatole negli atteggiamenti». Poi rivela: «Con lui ho avuto parecchi battibecchi, anzi “confronti”. Però mi dispiace della situazione creatasi ora spetterà alla società decidere». Dalla stoccata a Menichini al numero di maglia da scegliere in B (il 16 forse, quello indossato quando ha fatto l’esordio con la Lazio in prima squadra), al sogno chiamato serie A (il Frosinone ha dimostrato che la missione non è impossibile), Tuia è pronto a diventare una futura “bandiera” della Salernitana…
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