“La normativa – prosegue – impone l`immediata sospensione dall’incarico nei confronti degli amministratori pubblici condannati, anche solo in primo grado, per una serie di reati, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione. Oggi, ai sensi della `legge Severino`, il segretario del PD, in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri, dovrebbe adottare il provvedimento che accerta la sospensione del candidato del suo partito. Renzi dunque si trova in una evidente condizione di conflitto di interessi. Ed è per questo che ci rivolgiamo al Pd: no a provvedimenti ad personam, non si può giocare con la legge. La sospensione dove avvenire immediatamente dopo la proclamazione degli eletti, e prima della nomina della Giunta e del Vicepresidente, così da evitare che la normativa vigente venga, di fatto, aggirata con la creazione di un pericoloso precedente. L`unica soluzione – conclude Scotto – è lo scioglimento immediato del Consiglio regionale campano e l`indizione di nuove elezioni”.