A dirlo Leonardo Menichini in una intervista a La Città oggi in edicola. “Aspetto che mi convochino i presidenti. Sono l’allenatore della Salernitana fino al 30 giugno e lo sarò ancora, per quanto mi riguarda. Ovviamente poi decide la proprietà e se non vado più bene me lo comunicherà.
Il mio contratto è lì: non devo rinegoziarlo, non devo farlo vidimare da professionisti o da chicchessia. Se lo facessi, significherebbe che non credo alla bontà di ciò che ho firmato ed alla serietà e alla solidità di chi me l’ha proposto. Invece sono un dipendente della Salernitana che è un club forte e ben diretto, sono contento di averla allenata, voglio continuare a farlo. Se non avessi avuto in mano la gestione del gruppo e la stima dei calciatori, non credo che saremmo arrivati a realizzare ottanta punti. I record, le vittorie, i punti, questi non può togliermeli nessuno”.
Menichini replica anche alle bordate di Alessandro Tuia, che ieri sulle colonne del quotidiano “Il Mattino” aveva criticato la gestione del gruppo da parte del tecnico toscano con cui avrebbe avuto aspri battibecchi: “Tuia alla prima giornata era titolare e l’ho fatto giocare al posto di un certo Lanzaro. Poi ha anche sostituito Trevisan. Ci sta che in una squadra chi giochi meno si lamenta. Hanno giocato meno Pezzella, Bovo, a un certo punto Trevisan e Pestrin quando ho fatto alcune scelte. Ma io ho sempre parlato chiaro: non ho figli né figliastri, decido in autonomia. Finché ci sono stato e finché ci sarò, fidatevi, sarà sempre così”.