E non venissero a parlarci delle primarie e della legittimazione popolare. Le primarie in Campania sono state rimandate tre volte proprio per aggirare il problema ed in ogni caso lascia sgomenti che Renzi abbia alla fine avvallato una candidatura che, era ben noto a tutti, avrebbe portato alla paralisi istituzionale una regione”.
Lo scrive Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei Deputati, sul suo blog su Huffington Post. “Quello che rischia di profilarsi per la Campania, anzi per De Luca, è un doppio abuso. Innanzitutto, da parte del governo, il ritardare la sospensione che per legge è automatica, per permettergli di nominare la giunta. Secondo abuso, strettamente collegato al primo, è la nomina, da parte di De Luca, di un vice che andrebbe a prenderne il posto per il periodo della sospensione o finchè il ricorso non venisse accolto”, aggiunge Carfagna.
“Bisognerebbe ricordare a Palazzo Chigi, che di De Luca in questo momento in teoria dovrebbe essere il principale contraddittore e non alleato, che secondo lo Statuto della Regione Campania, il vice presidente non è depositario di nessun potere, ma ancora di più che la designazione del vice si ha dopo un confronto articolato tra Presidente e consiglio regionale ed è quindi impensabile che sia portato avanti dal Vice Presidente stesso. Non capiamo quindi – continua Carfagna – come il Governo intenda muoversi sulla vicenda De Luca. Sia Alfano che Bubbico si sono pronunciati in merito ma ancora non ci è stato detto cosa accadrà.
Se avessimo un po’ di malizia verrebbe da pensare che la soluzione che Renzi e De Luca auspicano sia che la Consulta si esprima dichiarando incostituzionale la retroattività della Legge Severino. I tempi per la pronuncia della Corte Costituzionale, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, non sono così vicini però da risolvere a monte il problema della Campania.
Ancor di più questo significherebbe per il Partito Democratico dover dar ragione a Silvio Berlusconi e ammettere che tutto quello che hanno dichiarato a gran voce in questi ultimi anni erano castronerie e che allontanare il Cavaliere dal Parlamento è stato non solo un errore ma un vero e proprio scempio istituzionale e politico. Nell’immediato però – conclude Carfagna – ci ritroveremo soltanto a fare i conti con una gran confusione e con una regione in balia del vuoto istituzionale, a meno che il Premier come Harry Potter, il maghetto con gli occhiali, non faccia un incantesimo con la sua bacchetta magica e sfoderi una legge ad personam. Salvo dover constatare che non ci troviamo in un libro per ragazzi ma in una democrazia e che se questo accadesse sarebbe un’aberrazione”.