Così Vincenzo De Luca, il 31 maggio eletto presidente della Regione Campania, contesta la Legge Severino e chiede l’intervento del premier in un’intervista che il settimanale Panorama pubblica nel numero in edicola da giovedì 11 giugno. De Luca spiega così quel che potrebbe accadere: “Renzi può approfondire, ma sapendo che se non cambia la legge tutto resterà come prima. Dopodiché decide. Lui (mi, ndr) sospende? Io ricorro alla Corte d’appello di Bari. La quale, di fronte a un analogo provvedimento del presidente del Consiglio, ha rimesso nelle sue funzioni pubbliche un consigliere regionale. Nel frattempo la giunta regionale che io nomino, compreso il vicepresidente, continua a lavorare sulla base del programma votato dai cittadini. Punto”.
De Luca con Panorama parla anche di Roberto Saviano: “Io credo che Saviano abbia grandi meriti” dice De Luca “ma anche un grande limite: sta innamorandosi del suo personaggio e della sua immagine. In qualche momento sembra che abbia bisogno di inventarsela, la camorra, anche dove non c’è, altrimenti rimane disoccupato”.
Il governatore campano se la prende anche con Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, che ha querelato per averlo inserito nella sua lista di impresentabili: “Deve rispondere davanti al giudice di un atto che io giudico infame sul piano politico, volgare sul piano umano e anticostituzionale sul piano istituzionale. L’atto che ha compiuto è di una gravità inaudita. È un atto che sarebbe considerato eversivo anche in un Paese dell’America latina”.