Il sindaco di Napoli, dal canto suo, dica parole chiare e definitive su questa annosa questione, affinché si possa porre un freno a un’azione che rischia di costituire l’ennesimo scippo ai danni della Campania, svilendo la professionalità dei lavoratori”. “Val la pena ricordare – aggiunge Lucci – che quella di Napoli è la sede principale dell’Agcom e che la presenza su questo territorio risponde anche a un criterio di distribuzione geografica dei centri decisionali, altro parametro che vede ancora, comunque, fortemente penalizzata la Campania e il Mezzogiorno”.
“Resta pertanto improponibile e assolutamente non condivisibile – prosegue la leader sindacale della Cisl – l’idea di accentrare funzioni e personale nella sede di Roma, in nome di presunti risparmi non dimostrabili e di ragioni operative che, con le moderne tecnologie, appaiono quantomeno anacronistiche” conclude Lucci. A questo scopo la Cisl Campania, assieme alle federazioni di categoria First Cisl nazionale e regionale, chiede un confronto con i vertici dell’Agcom per iniziare un percorso orientato alla valorizzazione della sede di Napoli e dei suoi lavoratori”.