Dispiaciuti tanto che un vicino di casa propone ad Andrea di esporre un’altra bandiera ad un piano più alto, così speravano, che nessuno potesse fare di nuovo del male al giovane. Ma non è stato così, anzi è andata peggio perchè la bandiera è stata bruciata. I teppisti, pseudo tifosi, hanno utilizzato una lunga asta, con una spugna imbevuta di benzina. E le hanno dato fuoco. Due giorni prima uno di loro aveva avuto anche il tempo di minacciare l’anziana madre di Andrea invitandola a togliere quel simbolo di una squadra avversa. Il deciso no della donna è stato perentorio, perchè in quel modo si andava contro quanto di più desiderato dal figlio malato. Nonostante il suo handicap conosce a memoria diverse formazioni della Salernitana, in particolare quella che fu promossa in serie A.
Così come ricorda quella di Menichini. Il suo idolo è Marco Di Vaio. E giura che Calil resterà anche per il prossimo campionato. Una storia certamente non bella perchè ci si rende conto che l’idiozia umana non si ferma nemmeno davanti a chi non è stato fortunato e che considera la passione per il calcio quasi elemento essenziale della sua vita. E non raccontatelo alla mamma di Andrea che, forse, gli autori del gesto non sapevano che quella bandiera era stata esposta da un giovane Down. A quella donna non osate toccare Andrea, perchè è la sua vita.
Fonte Telenuova Pagani
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