“Non è un Paese civile quello che regsistra, quotidianamente, veri e propri pestaggi ai danni del personale infermieristico ormai divenuto bersaglio preferito di esplosione di rabbia.Tra non molto doteremo i colleghi di elmetti, quelli che si usano in trincea, perchè a noi sembra sempre più una guerra”, e conclude: “Tutela, i vertici ospedalieri devono garantire tutela a chi oggi è in balìa degli eventi.Il pronto soccorso non può, non deve, essere terra di nessuno. Siamo stanchi di aggiungere nomi ad un elenco di infermieri che rincasano con arti rotti”.
Nocera Inferiore, Cicia (Ipasvi): “Basta con le continue violenze negli ospedali ai danni del personale infermieristico”
“All’indomani della vile aggressione ai danni di un collega, avvenuta ieri pomeriggio nei locali del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, il Collegio tutto esprime solidarietà e condanna, con fermezza, l’inqualificabile episodio”, esordisce Cosimo Cicia, presidente del Collegio degli Infermieri di Salerno.
“Non è un Paese civile quello che regsistra, quotidianamente, veri e propri pestaggi ai danni del personale infermieristico ormai divenuto bersaglio preferito di esplosione di rabbia.Tra non molto doteremo i colleghi di elmetti, quelli che si usano in trincea, perchè a noi sembra sempre più una guerra”, e conclude: “Tutela, i vertici ospedalieri devono garantire tutela a chi oggi è in balìa degli eventi.Il pronto soccorso non può, non deve, essere terra di nessuno. Siamo stanchi di aggiungere nomi ad un elenco di infermieri che rincasano con arti rotti”.
“Non è un Paese civile quello che regsistra, quotidianamente, veri e propri pestaggi ai danni del personale infermieristico ormai divenuto bersaglio preferito di esplosione di rabbia.Tra non molto doteremo i colleghi di elmetti, quelli che si usano in trincea, perchè a noi sembra sempre più una guerra”, e conclude: “Tutela, i vertici ospedalieri devono garantire tutela a chi oggi è in balìa degli eventi.Il pronto soccorso non può, non deve, essere terra di nessuno. Siamo stanchi di aggiungere nomi ad un elenco di infermieri che rincasano con arti rotti”.
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