L’eventuale attuazione di un siffatto regolamento produrrà gravi danni alla nostra economia, in quanto le principali e vitali attività lavorative sono esercitate proprio nella pesca e nel campo turistico. Non si può passare così sulla testa dei territori e delle persone che producono economia all’interno di essi». L’istituzione dell’Area marina protetta, in questo modo, diventa un paradosso in un Comune che fa dello sviluppo ecosostenibile uno degli obiettivi primari.
«Dovrebbe essere un’ulteriore opportunità di crescita e di slancio turistico per il nostro Comune – prosegue il primo cittadino – Invece la burocrazia con i paraocchi rischia di penalizzarci, perché intende limitare fortemente le attività consentite nell’Area marina protetta. Già a inizio giugno ho scritto formale protesta al Ministro dell’Ambiente con riserva di dare mandato ad un legale per impugnare il provvedimento. A fronte del silenzio del Ministro e d’intesa con gli operatori locali, ci rivolgeremo alla giustizia amministrativa».
Mai più colate di cemento ed incremento smisurato dell’edilizia abitativa residenziale e turistica all’interno delle aree marine,evviva!