Immediato l’intervento dei ricercatori della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, accorsi sul luogo per monitorare lo stato di salute del nido. Presumibilmente la schiusa potrebbe avvenire a metà agosto. Indispensabile, durante le operazioni, il contributo dell’Amministrazione Comunale ed in particolare dell’Assessore all’Ambiente, Ciro Troccoli. Il monitoraggio del nido continuerà per tutto il periodo di incubazione, anche grazie al supporto della Rete regionale per il Monitoraggio delle tartarughe marine, coordinata dalla Stazione Zoologica Dohrn.
Le coste del Cilento ogni anno regalano ai bagnanti l’emozione di poter assistere alla nascita dei piccoli di questa particolare specie purtroppo in via di estinzione. Quest’area, infatti, è l’unica del mediterraneo dove la nidificazione ha assunto aspetti piuttosto regolari negli ultimi cinque anni, con una media di due/quattro nidi a stagione. La spiegazione è da ricercarsi probabilmente nel cambiamento climatico. Dall’analisi delle temperature superficiali del mare negli ultimi 150 anni, emerge che l’ultimo lustro è stato fra i più caldi mai registrati (dati 2015 – Stazione Zoologica Anton Dohrn). La testimonianza del riscaldamento globale è data dal fatto che ogni anno il ritrovamento dei nidi avviene sempre con anticipo rispetto alla stagione precedente.