Si tratta di un S-ICD, di un defribillatore, cioè, che non necessita per il suo funzionamento di elettrodi intracardiaci, ma il cui impianto è esclusivamente sottocutaneo, evitando così, l’accesso vascolare a pazienti nei quali, per vari motivi, esso potrebbe essere impossibile o controindicato.
Il dispositivo, in grado di riconoscere aritmie cardiache potenzialmente letali e di interromperle con un impulso elettrico sufficientemente potente, è stato impiantato ad un paziente già resuscitato da un precedente arresto cardiaco extraospedaliero e degente presso l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica.
Si tratta del primo intervento di questo tipo effettuato nella nostra Provincia e di uno dei primi in Campania.
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