La Corte dei Conti si è soffermata sui residui attivi. Si tratta, nello specifico, sia di parte dei crediti che ancora dobbiamo incassare dalla Regione Campania (dovuti all’ormai ex gestione amministrativa della giunta Caldoro), sia di tasse non pagate dai contribuenti. L’amministrazione comunale, nonostante abbia predisposto tutti gli atti richiesti dalla legge, non ha inteso esasperare i cittadini nella riscossione, considerate le difficoltà e la congiuntura economica. Il dato dei residui attivi, pertanto, se è cresciuto, al tempo stesso non tiene conto delle diverse rateizzazioni che hanno permesso di creare un sollievo ai cittadini e alle famiglie.
Di certo non c’è onestà intellettuale da parte delle opposizioni che gridano e lanciano allarmi sulle criticità mettendo insieme numeri che andrebbero spiegati nei dettagli. Ad esempio, quando si parla di 64 milioni di debiti per residui passivi, si omette di dire che il dato include anche lavori pubblici finanziati con fondi europei, come gli interventi per l’impianto fognario (10 milioni di euro), per la discarica di Gorgo (12 milioni di euro), per l’area PIP Mattine (4,9 milioni di euro) e tanti altri ancora rientranti nei famosi fondi dell’accelerazione della spesa che non gravano sulle casse comunali trattandosi di partite di giro.
Tutti i comuni d’Italia hanno le medesime problematiche in questo particolare momento storico. Forse sarà sfuggito alle opposizioni che lo scorso anno con legge dello Stato si è deciso di sostenere il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione proprio perché si è registrata una difficoltà dei cittadini ad assicurare il pagamento dei tributi. Rassicuriamo, quindi, che il bilancio dell’ente è saldamente in attivo e che il meglio deve ancora avvenire».