Secondo quanto scrive il quotidiano Metropolis, oggi in edicola, la strategie utilizzata dagli agenti è stata quella di agire sotto copertura, infatti dopo aver individuato il 31enne, un poliziotto si è finto un pedofilo facendosi inviare materiale pedopornografico, promettendo in cambio l’invio di immagini e video con gli stessi contenuti.
Una volta acclarata l’ipotesi di reato a carico del 31enne, il salernitano è stato tenuto sotto controllo anche attraverso intercettazioni telematiche e telefoniche. E- nel caso specifico della pedopornografia-era stato aperto un sito chiamato civetta in cui l’inquirente si era finto bambino per adescare il 31enne.
E quando gli agenti del sostituto commissario Alberto Galano sono piombati a casa dell’uomo- a Pastena- si sono subito impossessati del computer su cui il 31enne aveva conservato file audio-video e fotografie scabrose che ritraevano proprio bambini durante scene di sesso spinto.