Per l’ex candidata alla Presidenza della Regione Campania il “Consiglio eletto è legittimo” ma non l’elezione di De Luca. “Siamo a un’impasse istituzionale – dice – De Luca non può fare il presidente a meno che non sia trovato uno stratagemma per proseguire con la legislatura”. “Ferma restando la volontà di chi l’ha votato – spiega – occorre riconoscere che viene prima la legge dello Stato e una sentenza non appellata e quindi valida”. La sentenza a cui i “pentastellati”, riuniti davanti alla sede del Consiglio direzionale, recita che la posizione di De Luca ricade nell’articolo 8 della Severino cosa la quale “dimostra che la conseguenza dell’incandidabilità del presidente eletto non è la caducazione dell’intera competizione elettorale, bensì la nullità dell’elezione dell’interessato”. In altre parole, spiega la Ciarambino, che “il Consiglio eletto è legittimo, De Luca no” e che “l’unico modo per uscire da questa situazione è tornare al voto”.
Poi, in merito alla possibilità che il presidente del Consiglio dei Ministri adotti un decreto legge ad personam solo per De Luca, la Ciarambino ha dichiarato: “Renzi va oltre Berlusconi e dal Lodo Alfano passa al Lodo De Luca. Questa legislatura regionale – dice – comincia con una legge ad personam”. Per Ciarambino, il parere dell’Avvocatura dello Stato, “richiesto da Renzi, é un fatto gravissimo”. “Va contro la sentenza del Tar, non appellata e passata in giudicato – afferma – un comportamento scellerato che istituzionalizza l’illegalità”. Renzi e il Pd “hanno determinato questa situazione e ora ci mettono una pezza a colori”. “Questo è il Governo delle leggi ad personam – conclude – ma nessuno è al di sopra della legge dello Stato”.