Dopo l’ennesimo terremoto estivo che ha travolto la serie cadetta, col caso Catania, la Lega di B si sta muovendo per far adottare delle misure in grado di inasprire le pene per il reato di frode sportiva. E’ di questo che hanno parlato il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone e il numero uno della Lega di serie B Andrea Abodi, nel loro recente colloquio telefonico. I due hanno discusso della proposta,formulata lo scorso febbraio dal rappresentante della Lega B al Governo, concernente la previsione della confisca dei beni nei confronti dei soggetti colpevoli del reato di frode sportiva e dell’inserimento del reato di frode sportiva stesso e raccolta illecita di scommesse sportive nel perimetro del dlgs 231/2001, che disciplina la responsabilità delle persone giuridiche in favore delle quali vengano commessi reati.
La proposta di legge, valutata positivamente dagli Uffici Legislativi dei Ministeri dell’Interno e della Giustizia, che stanno individuando il “veicolo legislativo”, attribuisce alle pene previste per i fenomeni corruttivi e fraudolenti nel calcio un carattere di maggiore deterrenza – mutuando gli strumenti giuridici di contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata – sul piano dei severi effetti patrimoniali che sarebbero applicati, attraverso la confisca dei beni, anche in caso di patteggiamento. La proposta di legge della Lega Serie B prevede inoltre l’introduzione di severe sanzioni pecuniarie e interdittive nei confronti della società nell’interesse o a vantaggio della quale abbia agito l’autore dei reati sportivi in questione. Il presidente Cantone, da parte sua, ha dato la piena disponibilità nel farsi promotore presso le sedi istituzionali affinché questa proposta possa diventare quanto prima legge, costituendo così da subito un formidabile effetto inibitorio nei confronti dei reati di frode sportiva e di raccolta illecita di scommesse, che vanno combattuti con la massima severità ed efficacia.
E’ questo un primo importante passo per frenare e tentare di arginare un fenomeno che ormai si ripete con un’imbarazzante frequenza nel mondo del calcio. Intanto l’inchiesta sul caso Catania prosegue, anche per quanto concerne la giustizia sportiva: Palazzi ha chiesto alla procura etnea gli atti dell’inchiesta e ha aperto il procedimento. Per il processo i tempi dovranno essere stretti. A questo punto si pone anche il problema dei calendari, con l’ennesima estate rovente tra processi sportivi (da concludere entro agosto), problemi finanziari che potrebbero portare all’esclusione di altre squadre e ripescaggi: non è escluso quindi che l’inizio dei campionati possa slittare. Sull’ennesima bufera “pallonara” si è espresso anche il presidente Abodi che, tra le altre cose, ha tuonato: «Spero che i nomi dei coinvolti spariscano dai libri del calcio».