Shopping a Salerno, chiude Fendi. Al suo posto Tod’s- Hogan

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Corso_Vittorio_Emanuele_shopping_genteDopo quattro anni si chiude l’esperienza di Fendi a Salerno. A darne notizia un dettagliato articolo a firma di Gabriele Bojano sul Corriere del Mezzogiorno.it che anticipa anche i prossimi scenari. Al posto della famosa griffe ne arriva un’altra: via Fendi ecco spuntare sul corso Vittorio Emanuele Tod’s e Hogan. Nel valzer di vetrine apre imminente anche l’apertura di un punto vendita del gruppo Bershka che punta al mercato di giovanissimi con capi di tendenza ed a basso costo. Ci sarà invece ancora da aspettare per Gucci, che avrebbe dovuto aprire nel Crescent. Nella nuova mappa dello shopping al centro di Salerno apre nei locali che furono del Banco di Napoli il megastore Alcott mentre, al posto di Coin – rivela il Corriere del Mezzogiorno – sorgerà un nuovo punto vendita della catena di elettrodomestici Expert.

13 Commenti

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  • Senza lavoro (lavoro vero, aziende, no i \”cantieri\” di De Luca) e reddito di cittadinanza non si va più da nessuna parte, chiuderà qualsiasi negozio a parte qualche fortunana cuopperia. Movimento 5 Stelle unica salvezza.

  • I negozi ormai ci provano ma,come testimoniano le chiusure a catena,il commercio salernitano,passate le luminarie natalizie che portano soldi solo alla ristorazione e qualche briciola agli altri,è in stato comatoso.E vi faccio notare come a chiudere siano sia i negozi che puntano a chi ha pochi soldi che quelli di alto profilo,il problema non è che non ci sono soldi,perché la clientela di Fendi ne ha da buttare,è che Salerno non offre nulla per 10 mesi all’anno e quel poco che ha non lo sa affatto valorizzare.Non abbiamo nemmeno più parcheggio a dire il vero e quando c’è costa un botto e devi anche pagare il pizzo all’abusivo di turno

    Il risultato?Le persone vanno a spendere altrove.Tempo pochi anni e sul Corso rimarranno forse solo i bar.

    Mario

  • Peccato forse non siete mai stati in altre città se poi volete paragonarvi a Roma e Milano siete degli illusi salvaguardiamo quello che di bello ci offre la nostra città ammirata da tanti e diamoci da fare noi invece di piangerci addosso

  • possono aprire tutti i negozi di questo mondo.. salerno resta una città provinciale, abitata da provinciali che credono di vivere chissà dove,quando poi la realtà è che ci sono città nettamente migliori e soprattutto davvero più europee della nostra..

  • Se non risolve il problema parcheggi il centro diventerà una spettrale sequela di negozi “lavatrici”, essendo tutti gli altri a trarre utili.

  • Ma avete visto i prezzi di Fendi??? Le persone che a Salerno possono permetterseli sono poche, non c’era molta speranza..

  • A Salerno non c’è speranza per nessuno!!!!!! Sarà una città di vu’ cumprà e anziani ( quei pochi che non decideranno di andare via), altro che negozi e commercio. Questo è il risultato della mania di grandezza di chi non ha capito un tubo di cosa è in realtà Salerno e come deve essere gestito il patrimonio che comunque la città possiede. Ricordo l’enfasi con cui il duce si presentò all’inaugurazione di Fendi. Ecco il risultato: quattro anni e via da Salerno. Ma se al corso è pericoloso pure camminare a piedi a causa delle condizioni vergognose della pavimentazione a cui non si mette mano assolutamente (chissà i soldi della TASI dove vanno a finire), alberi che seccano e restano al loro posto come scheletri, quali negozi devono aprire a Salerno se non cuopperie e patatinerie?

  • Peccato, era una vanteria del condannato lucano.
    Ecco come va a finire la programmazione dell’ex sindaco.
    Speriamo solo che non lo facciano governare altrimenti, in poco tempo, renderà in questo stato anche la regione.
    Ma dove finiscono i soldi delle tasse comunali, tra le più alte d’Italia? Non è che anche a Salerno, e non lo si sa ancora, abbiamo incarichi di consulenza inutili?

  • …sono tutti quelli che stanno sul corso dalla mattina alla sera davanti ai bar a fare i fighetti mentre aspettano il posto di lavoro.

  • …quando i soldi si buttavano. La tanto decantata amministrazione socialista, sotto l’ala protettrice dell’avv. Carmelo Conte da Eboli, ministro delle aree urbane, intraprese la faraonica impresa denominata “Un Corso da Re”. Mesi e mesi di lavori costosissimi e fatti male che regalarono ai cittadini salernitani anche le famose cupole trasparenti, che avrebbero dovuto proteggere dalla pioggia i passanti, ma che invece impedirono, fino a quando non furono rimosse, alla processione di San Matteo di arrivare fino al bivio con Via dei Principati. Una pavimentazione in porfido della peggiore qualità ha fatto diventare impossibile per chiunque passeggiare senza rischiare di cadere. La giunta De Luca iniziò il rifacimento del corso partendo dal tratto limitrofo alla stazione ferroviaria, ma i soldi finirono…

  • E speriamo che adesso il Sindaco \”mecenate\” non ordini ai suoi sudditi salernitani di votare pure il figlio altrimenti dovremo sorbirci una dinastia Deluchiana che potrà rivelarsi tragica per la nostra comunità. In ogni caso da cittadino libero posso dire che se da una parte la logorrante lotta per la Regione Campania ha finito per limitare l\’impegno di De Luca per la sua city, dall\’altro canto le varie opposizioni, sia esse politiche sia esse meramente associazionistiche non hanno fatto altro che finire di distruggere quanto di buono pure era stato iniziato. La riqualificazione spinta della nostra città era stata parzialmente completata, adesso era il momento di consolidare e fare poi il salto di qualità. Le più grandi opere pubbliche che De Luca aveva fortemente voluto iniziare dovevavo e dovranno essere completate. Ai cittadini liberi non interessa chi o perché, ma vogliono vedere la Cittadella Giudiziaria finita, la Stazione Marittima che accoglie le navi da crociera, la Galleria a via Ligea che smista i camion, il Palasport pieno di gente…Per il Crescent poi andrebbe fatto un discorso a parte: ormai la piazza va messa in sicurezza e finita, idem il parcheggio sotterraneo…mentre la mezzaluna di Bofill va ultimata per il bene della città perché non oso immaginare cosa succederebbe se venisse buttata giù. ..probabilmente avremmo un cantiere con baracche e lamiere per altri 20 anni. Fatto ciò De Luca dovrà essere nesso nel dimenticatoio e dovremo attendere la nascita di una nuova classe dirigente…che non sia ne\’ Deluchiana, né Grillina né dell\’ex Forza Italia/ Alleanza Nazionale onde evitare strascichi decennali. Una nuova classe dirigente oggi fuori da ogni schieramento politico. NON MUOIA SALERNO…IN PRIMIS… E SU TUTTO!!!

  • … è arrivato il M5S e siamo ripiombati 20+20 anni dietro.

    M5S cancro da estirpare.

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