C’è chi scalpita, a Napoli come a Salerno, per un posto al sole nelle giunte della nuova Regione e del Comune che si avvia a terminare il mandato nella prossima primavera. Di questi tempi, nelle segreterie del Pd campano e salernitano come nel quartier generale che Vincenzo De Luca ha stabilito a Palazzo Edilizia è un via vai di consiglieri comunali e neo-consiglieri regionali, segretari e funzionati di partito, maggiorenti e capi-corrente, professionisti, militanti e simpatizzanti. Insomma, finita la stagione elettorale è iniziata quella delle autocandidature, del “se serve ci sono”, “se occorre sono pronto”.
A sfilare negli uffici del neogovernatore della Campania sono in tanti. E molti altri ce ne saranno anche dopo la giornata campale di lunedì, quando al centro direzionale di Napoli si terrà il primo consiglio regionale dell’era De Luca e quando si metteranno i primi punti fermi della legislatura, con l’elezione del presidente dell’assemblea (dovrebbe essere Rosetta D’Amelio) e dell’ufficio di presidenza e con la lettura del discorso programmatico in aula. Assodato che Mario Casillo, il mister preferenze napoletano che ha raccolto con il Pd ben 31mila voti, farà al momento il capogruppo in assise, restano da ufficializzare le caselle degli assessori. De Luca ha già fatto intendere che sarà una squadra tecnica, snella (non più di otto assessori) e molto competente.
Un esecutivo capace di traversare le acque agitate dagli effetti della legge Severino, magari con Fulvio Bonavitacola vicepresidente e uomini e donne “sicuri” nei posti chiave: tanto per fare un esempio, Antonietta Sannino ex presidente di Unico Campania ai Trasporti, forse Raimondo Pasquino alla Ricerca e all’Università, il super esperto di fondi europei Carlo Neri o Riccardo Realfonzo per i settori economici. Dopo l’estate di vedrà: e se la giunta dovesse essere più “politica” la fila degli aspiranti sarebbe (come oggi) lunghissima.
Come lunga è la fila di chi, a Salerno, liberi i posti di Picarone, Cascone, Maraio e forse Buonaiuto nella giunta comunale aspira ad un incarico che riconosca gli sforzi elettorali, gli impegni in consiglio comunale o le alleanze in fase di formazione per il voto della prossima primavera. La sensazione è che a Salerno in tanti siano distratti da aspirazioni personali e da un rimpasto che – a sentire il sindaco facente funzioni Napoli – non sarebbe però imminente. Non è forse il caso di rimanere concentrati sul lavoro da fare in città, perché Salerno non viva un rilassamento che finirebbe soltanto col nuocere a tutti?
Fonte LIRATV