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Un Torrente di emozioni…

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Scusate il ritardo non è il remake di un film di successo ma la storia di Vincenzo Torrente che arriva a Salerno, da Cetara con 49 anni di ritardo. Un figlio della nostra terra, un ragazzo della Costiera Amalfitana che è stato costretto ad emigrare per fare calcio ad alti livelli diventando la bandiera del Genoa dopo aver profuso impegno, professionalità, sacrificio. Ma nel cassetto c’era sempre il sogno di poter tornare a casa ed indossare quella maglia granata sempre desiderata. Ci arriva da allenatore Torrenete a Salerno dopo Gubbio, Bari e Cremonese preceduto da un lungo lavoro nel mondo del calcio giovanile. Un Torrente di emozioni il titolo che lo stesso mister granata ha suggerito alla folta platea di giornalisti alla sua presentazione. Sulla giacca la sciarpa granata nel cuore un fiume di emozioni e sensazioni tenute nascoste come le vere ambizioni del mister.

L’ex Gubbio vorrebbe presentarsi subito per quel che è: un duro della panca, ma gli occhi brillano di tenera gioia per il blasone della piazza e l’importanza del progetto. Allenare la Salernitana è un piacere che non può essere nascosto. Mezzaroma gli è accanto, a dimostrargli fin dalle prime battute la vicinanza della dirigenza che – come il calcio insegna – può essere minata solo da malaugurati risultati negativi. Non buca il video Torrente, non usa le parole per infiammare la piazza. Misura tutto, pondera gesti ed emozioni. E’ pacato e riflessivo nelle risposte, forse fin troppo quando fissa nella salvezza tranquilla l’obiettivo per una piazza che ha fame di vittorie e spinge per tornare nell’olimpo del calcio.

Non si sbilancia il mister vola basso, sa che a Salerno e per Salerno servono i fatti più che le parole, i risultati prima degli annunci. Si limita a parlare del modulo, il 4-3-3 è il suo credo ma non è un integralista della tattica e si dice anche pronto a cambiare in presenza di interpreti non adeguati. Ha avuto maestri importanti, ne cita uno Delio Rossi sapendo di far breccia nel cuore degli scettici a prescindere. Non si sbilancia su acquisti e conferme si limita solo a fare una richiesta che poi è un auspicio: in ritiro vorrei avere almeno l’80% della squadra che affronterà il campionato di B. Le prime parole in sede di conferenza stampa sono bigliettini da visita: ci sarà da lavorare, e tanto. E con il sacrificio, nessun traguardo sarà precluso. Insomma, la Salernitana ci mette la faccia, ed è quella pulita, seria e professionale di Vincenzo Torrente uno che aspettava l’occasione giusta per dimostrare a tutto il mondo di essere un vincente. Che sia la volta buona?

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