Oggi a Catania erano in programma gli interrogatori garanzia. Prima di Pulvirenti erano stati ascoltati altri indagati eccellenti arrestati nell’ambito dell’inchiesta “I treni del calcio” condotta dalla locale procura su presunte partite comprate dal club siciliano nell’ultimo campionato cadetto per evitare di retrocedere in Serie C. Interrogati dal gip Fabio Di Giacomo, alla presenza del pm Andrea Sorrentino, il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giovanni Grasso, e l’amministratore delegato Pablo Cosentino. “Non so nulla di combine, sono estraneo a tutti i fatti che mi contestate, se lo avessi fatto sarei stato un folle e se lo ha fatto Pulvirenti è un folle lui”, ha detto Cosentino nell’interrogatorio al gip.
“Non conosco nessuno degli altri indagati – ha aggiunto – tranne Delli Carri col quale avevo rapporti di lavoro”. “Il giudice gli ha chiesto che opinione si è fatto e lui ha risposto che se è vero quello che c’è scritto è una follia”, ha detto Carmelo Peluso, legale di Cosentino. “Cosentino dice – ha riferito Peluso – che quello che è accaduto sarebbe stato incompatibile con il suo ruolo nel Catania calcio, il suo ruolo è stato quello di costruire una squadra che doveva essere all’altezza di vincere il campionato. Andare a corrompere per vincere le partite sarebbe stato come ammettere il suo fallimento. Cosentino ha un contratto con il Catania che scade domani mattina, si è già dimesso da ad del Catania e non ha più rapporti con la società e ha detto al giudice che il suo futuro, certamente, non sarà più a Catania”.
FORZE DELL’ORDINE PRESIDIANO TRIBUNALE DI CATANIA – Pulvirenti e Cosentino, insieme ad altri cinque indagati, sono agli arresti domiciliari per truffa e frode sportiva. Un ingente presidio delle forze dell’ordine, con polizia di Stato, Digos, reparto celere e carabinieri è disposto attorno al Tribunale di Catania dove si terranno gli interrogatori di garanzia. Il dispiegamento delle forze dell’ordine è stato attuato in via preventiva nel timore della presenza dei tifosi rossoazzurri e di loro possibili violente contestazioni nei confronti degli indagati. Ma, al momento, nessun ultrà è presente a Piazza Verga. Sabato scorso circa tremila tifosi del calcio Catania hanno sfilato nel centro della città scandendo slogan contro l’attuale proprietà e dirigenza.
Fonte LaRepubblica.it