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Formaggi senza latte: centinaia di allevatori a Roma per salvare il “Made in Salerno”

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Centinaia di allevatori salernitani sono scesi in piazza a Roma per protestare contro il via libera della Ue alla polvere di latte per la produzione di formaggi. Un provvedimento che si tradurrebbe, per la provincia di Salerno, in chiusura delle stalle, perdita di posti di lavoro e abbandono di interi campi e montagne dell’entroterra dove il formaggio si fa con il latte vero. “Gli allevatori stanno subendo una forte crisi – osserva il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio – a causa dell’aumento dei costi dei mangimi e dei carburanti, della concorrenza spesso sleale dei paesi non europei, dei prezzi bassi pagati agli allevatori e degli elevati costi per conformarsi agli standard europei ambientali, di benessere degli animali, sicurezza alimentare e condizioni di lavoro.

Il formaggio senza latte sarebbe il colpo di grazia al comparto con una grave perdita di competitività delle nostre tipicità locali, a cominciare dal caciocavallo podolico, dalla manteca del Cilento e dei nostri rinomati pecorini”. Per ogni centomila quintali di latte in polvere importato in più scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati solo in agricoltura, secondo una analisi della Coldiretti. “E’ necessario impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte – conclude Sangiorgio – che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale”.

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