I richiami sono costanti. Torrente sottolinea ai vari Lanzaro, Tuia e Bocchetti che a guidare la difesa sono i centrali e quindi devono far sentire la loro voce. Il tecnico di Cetare invita i difensori a porre delle domande, perché se ci sono dei dubbi è bene che si chiariscano sin da subito. I portieri, i giovani Liverani e Strakosha, seguono concentrati. Quando si passa ai movimenti di centrocampo e attacco non sfuggono parole chiave: velocità, inserimenti senza palla, cambi di gioco, ricerca della profondità, sovrapposizioni. Aggiunti al 4-3-3 che il tecnico vorrebbe attuare sono tutti concetti che riportano alla memoria un certo Delio Rossi, l’allenatore che ha lasciato la traccia più profonda in Torrente per sua stessa ammissione.
La squadra non è ancora completa e le prove specifiche di tridente sono solo rinviate, ma se ce ne fosse la possibilità questo sarebbe lo spartito che il tecnico salernitano vorrebbe far eseguire alla sua orchestra, come una sinfonia, senza sbavature. Non a caso Torrente ripete spesso ai calciatori: “Muoviamoci insieme, non restiamo fermi”, affinché funzioni bene questo modulo tutti devono fare la loro parte. Sia con la palla, che senza. E allora ecco la richiesta alle punte: “Portare il pressing sul portatore di palla, già dalla difesa loro, portateli sull’esterno, costringeteli a lanciare lungo. E mentre gli attaccanti pressano, i nostri difensori e i centrocampisti fanno salire la linea. Corti. Compatti”. Così Torrente sta impostando la sua Salernitana.