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Premio Charlot: per la serata di gala tra gli ospiti anche Federico Vacalebre

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Prosegue la XXVII edizione del Premio Charlot, con la sua rassegna di grandi capolavori cinematografici in omaggio a Chaplin e organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna e con l’organizzazione della serata di gala prevista per il prossimo 30 luglio all’Arena del Mare di Salerno, con ingresso libero.

Nel corso della serata, che sarà condotta da Max Giusti, come ogni anno, saranno consegnati gli ambiti premi Charlot. Tra i tanti ospiti che sono stati annunciati nei giorni scorsi, la giuria svela oggi un altro vincitore. Si tratta del giornalista del quotidiano “Il Mattino” Federico Vacalebre, al quale sarà assegnato il Premio Charlot Giornalismo.

Vacalebre è un giornalista , critico musicale, ideatore e fondatore del “Premio Carosone”, consulente dell’archivio sonoro della canzone napoletana, autore di numerosi libri e saggi dedicati a musicisti italiani e internazionali.
Intanto come detto al Teatro Delle Arti, con inizio alle ore 21 e con ingresso libero, proseguono le proiezioni cinematografiche. Domani 16 luglio e venerdì 17 luglio in programma il film drammatico del 1975 “Barry Lyndon” diretto da Stanley Kubrick, tratto dal romanzo “Le memorie di Barry Lyndon” di William Makepeace Thackeray.

Nonostante all’uscita nelle sale non abbia prodotto incassi cospicui, Barry Lyndon è oggi considerato uno dei migliori film di Kubrick e una delle più grandi opere cinematografiche mai realizzate. Per creare un’opera il più possibile realistica, Kubrik trasse ispirazione dai più famosi paesaggisti del XVIII secolo per scegliere le ambientazioni dei set. Le riprese vennero effettuate nei luoghi in cui è stato ambientato il film: Inghilterra, Irlanda e Germania.

Le scene e i costumi vennero ricavati da quadri, stampe e disegni d’epoca; grazie a questa attenzione ai dettagli il film ottenne i premi Oscar alla migliore scenografia e ai migliori costumi (entrambi assegnati nel 1976). Le riprese vennero invece girate con l’ausilio della luce naturale o, tutt’al più, delle candele e delle lampade a olio per le riprese notturne.

Barry Lundon è un film che assume un ruolo particolarmente importante nella filmografia di Kubrik perchè costituisce il momento di maggiore libertà e distanza dai temi sociali, filosofici e politici che a Kubrik sono sempre stati attribuiti: violenza, politica, sesso. E’ un film fortemente visivo, talmente ricco di immagini e riferimenti estetici (dovute alle vastissime ricerche condotte dall’autore) da farne la più ampia e rigorosa rappresentazione del Settecento che il cinema abbia mai prodotto.

La storia viene continuamente ridotta a quadro, a immagine da mostrare, da guardare: una grande tessitura visiva iniziata in esterne, nella profondità di campi lunghissimi e nella fredda luce del nord, dove le figure si stagliano nette sugli orizzonti sconfinati, e chiusa nel fondo nero di una carrozza. Questa scelta implicò l’utilizzo di lenti rivoluzionarie, studiate dalla Zeiss per la Nasa, oltre a nuove macchine da presa messe a punto dalla Panavision.

Nel Regno Unito e negli Stati Uniti uscì il 18 dicembre del 1975, mentre in Italia il 1° gennaio 1976. Il cast del film comprende Ryan O’Neal nel ruolo di Redmond Barry Lydon (inizialmente assegnato a Robert Redford) Marisa Berenson nel ruolo di Lady Lydon, Leon Vitali nel ruolo di Lord Bullington, Patrik Magee nel ruolo dello Chevalier de Balibari e Anthony Sharp nel ruolo di Lord Hallam.

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